Il Mistero svedese
Avevano già attirato la nostra attenzione e la nostra curiosità, lo scorso giugno allo Sweden Rock Festival, più per le loro coreografie che per il loro prodotto musicale. Ma una volta tornati in Italia ed aver approfondito le nostre conoscenze con il loro eccellente ultimo “Meliora” che è stato votato dagli ascoltatori di “ROCK ON” tra le migliori uscite di tutto il 2015, i nostri giudizi sul combo svedese è aumentato a dismisura. Non ci restava che attendere la prova del nove, quella LIVE, all’interno di una venue medio-piccola come il Deposito di Pordenone. Tante le incognite che precedevano la serata. Quanti in Italia li conoscono già? Come ci accoglierà (e se lo farà…) Papa Emeritus III? Dovremmo attendere la fine del concerto per incontrarli e mantenere il loro anonimato e la loro aura di mistero? Ogni nostra piccola perplessità e preoccupazione si scioglie non appena mettiamo piede nel piccolo backstage, non appena gli svedesi han completato il soundcheck, in maniera super professionale benchè molto rapida. Papa Emeritus (in persona!) ci viene incontro in abiti borghesi, o meglio, laici. Si presenta (“I’m the vocalist”) e ci racconta tanti dettagli, alcuni dei quali però non posso esser pubblicati, dimostrandosi una persona molto aperta e simpatica…altro che Rockstar!! In più ci toglie subito pure la nostra maggiore curiosità. E’ verissima la voce che vorrebbe che uno dei membri fondatori della band sia italiano… anzi per l’esattezza proviene da Trieste!!!!!!
Con queste positive premesse ed alcuni divertenti anedotti raccontati direttamente dallo stesso tastierista, nel nostro dialetto, ci accingiamo a goderci la “Messa”…
Il Concerto
DEAD SOUL
Sono le nove in punto. E con una perfetta puntualità svizz… pardon svedese, salgono sul palco i “Dead Soul”.
La band di Linköping che accompagna i Ghost durante tutto il “Black To The Future Tour”, non sembrerebbe essere la più addatta ad aprire per un gruppo simile. Scenografia pressoché inesistente, penombra, luci soffuse, basi ritmiche pre-registrate, sonorità che strizzano più l’occhio all’elettronica, una sorta di “Nick Cave Metalizzato”.
Anders Landelius si dimostra un ottimo cantante ed i nostri son più che abili a trascinare comunque i numerosi presenti che sembrano apprezzare pure questa versione scandinava dei Nine Inch Nails.
Magari se la prossima volta si portano dietro pur un batterista vedranno aumentato pure il mio consenso…
GHOST
Dopo “Masked Ball” il loro lunghissimo intro (trooooopppo lungo!!!!!), i Nameless Ghouls imbracciano i propri strumenti, e, come nel mezzo di una processione, guadagnano lentamente il palco. Circondati da fumi, atmosfere e scenografie ben più degne, sulle suggestive parti di organo Seventies di “Spirit”, che è pure l’opener dell’ultimo disco, arriva l’attrazione della serata. Cari fratelli e sorelle : Habemus Papa Emeritus!
Come da copione, “Meliora” il loro disco più completo e maturo, nonchè ultimo in ordine di tempo, ci viene riproposto quasi per intero durante la serata. Il Papa interloquisce spesso in un buon italiano (merito del tastierista?) :“come va?”, e quando chiede in inglese (per fortuna lo fa lentamente e con un’ ottima pronuncia) quanti di noi hanno acquistato il loro ultimo disco, o per quanti, questo è il primissimo concerto che vedono del Fantasma, ci accorgiamo della poliedricità dell’audience. Giovanissimi imberbi alle prime armi, seguaci dei Ghost, vecchi metallari esperti incuriositi, regalano un bel colpo d’occhio e riempiono quasi totalmente il caldo Deposito.
Dopo il noto riff di basso tagliente della piacevolissima “From The Pinnacle To The Pit”, il medley “Con Clavi Con Dio” e “Per Aspera Ad Inferi”, durante il quale riceviamo la benedizione direttamente dal Papa Emeritus che agita un turibolo (o se preferite, incensiere) carico di fumo “sacro”. I Ghost son spettacolo per le orecchie e pure per gli occhi.
Le luci contribuiscono in maniera determinante a completare lo show. Per il resto ci pensa il frontman. Durante l’esibizione di “Body And Blood” lo stesso Papa si raccomanda di non allungare le mani e di non “afferrare” due giovani suore, reclutate tra l’audience prima del concerto, per una speciale “comunione” : un calice sacro (con della coca-cola…) e delle particole vengono distribuite ai “fedeli” delle prime fila.
Lo show si impenna con la perla dell’ultimo album: “Cirice”, il singolo che ha aperto loro le porte del Paradiso e del mercato planetario. Istrionico, trascinatore, assoluto dominatore del palco, con sermoni mai fuori dalle righe, osceni o blasfemi, il Papa, quasi a metà concerto, abbandona le vesti sacre di Emeritus III, per vestire quelle di Gustavo, lo storico Re Svedese amante delle Arti e noto anche per la sua passione per la musica. Il vero apice della serata svedese lo si raggiunge con la maestosa “He Is”, (originariamente composta in lingua italiana “Lui è”) malinconica song demoniaca e la nota “Absolution”.
Spiccano nel finale, gli estratti dai loro esordi (Opus Eponymous) : la splendida “Ritual”, con un’entusiasta audience pienamente coinvolta nel cantato; e dal seguito discografico (Infestissumam) con “Ghuleh – Zombie Queen”. Il solito encore finale è affidato a “Monstrance Clock”, introdotta da un discorso glorificante il sesso e l’orgasmo femminile (“Come together, together as a one”). Chissà quanti anni ci vorranno per sentire il Papa (quello vero) proferir simili parole…
Ancora più incredibile è pensare al fatto che, dopo solo pochissimi giorni dalle “metropoli” Pordenone e Graz, gli svedesi voleranno fino a Los Angeles per ricevere la statuetta ai prestigiosissimi GRAMMY AWARDS quale “Best Metal Performance”! Ennesima riprova, anche dopo questa più che soddisfacente prova live, che avrà convinto pure chi aveva qualche riserva sul combo svedese. I Ghost non saranno dei mostri sacri, ma nemmeno dei fenomeni da baraccone solo perché il cantante si veste da Papa satanico o i Nameless Ghouls son mascherati e ricolmi di simboli provenienti dall’universo alchemico.
Molto probabilmente hanno sempre avuto ragione loro quando eseguivano “If You Have Ghost, You Have Everything!”.
Maxx “Double X” Barzelatto
Galleria fotografica link