Scorpions a Trieste: 13 Novembre 2015

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Venerdì 13 Novembre 2015. Una data che purtroppo diverrà famosa e storica per i tragici eventi nella capitale francese. Una data altrettanto indimenticabile, un evento al Palasport di Trieste. Oltre a Roma e Milano gli Scorpions si esibiscono, per la loro primissima volta nel capoluogo giuliano, durante il loro tour che celebra i 50anni di storia della band. Trieste, grazie all’Azalea, celebra l’amore, l’ugaglianza, la festa, sotto un’unica bandiera, quell del Rock, la fratellanza di molteplici popoli, pur di diversa cultura e di credo religioso.
Delle cinquemila e passa persone affluite al PalaTrieste, sono numerosissimi i pullman provenienti dalle vicine Austria, Slovenia e Croazia a dar man forte al nutrito pubblico accorso in forza anche dal resto della penisola italiana. Del tutto ignari di tutto quello che, ahimè, sta capitando durante un altro concerto di heavy metal in Francia, qui è tutto uno spettacolo, una festa che per ore e ore coinvolge in uno spettacolo di suoni (difficile, quasi improbo, avere un audio perfetto all’interno dell’imponente struttura del PalaTrieste) luci ed immagini. Non che se ne avvertisse il bisogno, visto che i terribili vecchietti Klaus Meine (67 anni suonati), assieme al suo coetaneo Rudolf Schenker (il chitarrista che a 17 anni decise di far nascere la band di Hannover, nel lontano 1965), cantano, suonano e si sbattono come se fossero ancora dei teenagers; ma i megaschermi alle loro spalle non fanno altro che aumentare notevolmente la resa dello spettacolo: gioia per gli occhi, oltre che per le orecchie.
Nonostante il tour di “Return To Forever” debba necessariamente abbondare di nuovi estratti dalla loro ultima fatica discografica, prova ne sia il gigantesco telone, raffigurante proprio la cover del loro ultimo disco, che ci accoglie al nostro arrivo al palazzetto; non mancano i momenti magici, sin da quando il sipario viene fatto cadere sulle note di “Going Out With The Bang” provocando sin da subito urla ed esaltazione collettiva.

La classe è da sempre un trademark degli Scorpions, ma quello che più ci stupisce e l’energia, la grinta, la potenza che il combo di Hannover riesce ancora a regalare, in pietre miliari quali “Blackout“ o “The Zoo“ (che canzone, che canzone!!!!!), “Dynamite“ o nell’eseguire l’immarcescibile “Big City Nights”.

Klaus Meine è in grado di farci sciogliere come neve al sole, e di regalarci emozioni fortissime con la sua voce unica e ancora a livelli altissimi. Irrefrenabili i brividi che ci corrono lungo tutta la spina dorsale durante l’esecuzione di “Still Loving You”, la ballad delle ballad. Alla faccia di chi pensa che il Metal non abbia cuore e sentimento…

Come su “Wind Of Change”, inno generazionale per molti di noi in là con gli anni, una vera e propria pagina di storia per il popolo tedesco. Nessun’altra canzone come questa è riuscita a rappresentare meglio la riunificazione delle due Germanie. La caduta del muro di Berlino, avvenuto nella notte del 9 Novembre del 1989, con la gente unita in un lungo abbraccio, dopo tanti anni di sofferenza, in un pianto misto tra emozioni e lacrime di felicità. Emozioni e felicità. Quelle che gli Scorpions riescono ancora a regalare ad un audience magari non numerosissima ma sicuramente molto calda ed entusiasta. Qualità piuttosto che quantità.
Tante (troppe?) band stanno invecchiando male, ma questo non è affatto un problema di cui preoccuparsi, all’interno della band di Hannover.

Chi è rimasto ancora un “bambino” (o peggio?) è l’indiavolato James Kottak. L’ex Kingdom Come sembra aver pagato pegno per l’indecoroso “comportamento” tenuto a Dubai (ed i suoi 30 giorni di carcere dopo una serata caratterizzata da molto alcool, insulti e gesti inappropriati..lì non l’hanno presa molto bene…) e sia tornato in pianta stabile negli Scorpions. Lui ripaga regalandoci uno spettacolo nello spettacolo, sollevato in aria sulla sua batteria, à la Tommy Lee, assolo indiavolato e show finale con tanto di tatuaggio a tutta schiena “Rock & Roll Forever”…indubbiamente lo slogan da cartellone della serata!

Nemmeno un breve e sdolcinato set acustico con i nostri eroi seduti sulla passerella al centro dei parterre del palazzetto a deliziarci con un medley di “Always Somewhere”, “Eye Of The Storm” e “Send Me An Angel”, riesce nell’intento di farci recuperare un pò di energie. Che arrivano ad esaurirsi definitivamente con l’immortale “Rock You Like A Hurricane” che stende tutti e chiude quasi due ore di spettacolo e puro divertimento.

Danke Scorpions, 
Grazie Trieste. Grazie Azalea.

mai come stasera: Rock & Roll Forever!