Visti per voi da Roberto Alessio (Radio City Trieste)
The Open di Marc Lahore
Qual’è il modo migliore per cercare di sopravvivere ad una guerra che corre il rischio di spazzare via l’umanità intera? E, soprattutto, come ritrovare la speranza quando oramai sembra impossibile? Semplice, organizzare un torneo di tennis!
Molto meno semplice se a organizzarlo sono tre disadattati senza palline né racchette.
Un film dal basso costo ma dal buon risultato. Quando gli effetti speciali sono solo nella mente dei protagonisti ed ora anche dello spettatore. Demenziale e drammatico, molto commovente e dal ritmo particolare. Originale.
Approaching the Unknown di M. E. Rosenberg
Da sempre il pianeta rosso ha affascinato l’uomo ed ispirato racconti e film di fantascienza.
Così, se c’è chi da Marte cerca di andarsene tra mille peripezie (vedi The Martian- Il sopravvissuto), troviamo sempre chi è alla disperata e personale ricerca di andarci.
Anche l’ennesima spedizione in solitaria, questa volta diretta dal regista statunitense Rosenbeg, fallisce per la lentezza e la pochezza, oltre che per alcune curiose interpretazioni visive dello spazio che, in certi momenti, è più simile ad un viaggio all’interno del corpo umano ( Viaggio allucinante, 1966) o sotto i mari.
Originale e vintage, ma per nulla convincente; la navicella spaziale troppo simile, al suo interno, ad un garage o a una cantina, palestra compresa.
Il film, pur arrivando su Marte, non conduce da nessuna parte. Peccato.
Embers di Claire Carré
Che cosa mai accadrebbe se perdessimo tutti la memoria?
Se ci scordassimo chi siamo dalla mattina alla sera, o magari ora dopo ora?
Probabilmente cesseremmo di esistere o verrebbero alla luce i nostri istinti animali.
E probabilmente un’idea interessante come questa poteva essere sviluppata e realizzata molto meglio.
Film incompiuto, pur con il gradimento del pubblico.