News dalla radio
29-12-2024 20:58 23-12-2024 0:13 In collaborazione con TSportintheCity – articolo di Francesco Freni
PALLACANESTRO TRIESTE – VANOLI CREMONA: 91-83
Trieste: Bossi n.e., Ross 20, Deangeli (k) 4, Uthoff 15, Ruzzier 8, Campogrande, Candussi 1, Brown n.e., Brooks 10, Johnson 14, Valentine 19, Obljubech n.e
Allenatore: Jamion Christian. Assistenti: Francesco Taccetti, Francesco Nanni, Nick Schlitzer.
Cremona: De Martin n.e., Willis 9, Jones 12, Davis 13, Conti, Zampini 2, Nikolic 8, Poser 11, Lacey (k) 5, Fantoma n.e., Dreznjak 20, Owens 3.
Allenatore: Demis Cavina. Assistenti: Pierluigi Brotto, Carlo Campigotto.
Arbitri: Giovannetti, Bettini, Patti.
TRIESTE -Doppia doppia da 13 punti e 16 rimbalzi di cui 6 in attacco, 3 stoppate date e due assist, 8 falli subiti, +14 di plus/minus per un 34 di valutazione di per sé eloquente, a cui si deve aggiungere il -2 di valutazione del suo avversario sulla carta più temibile, un Tariq Owens a tratti intimidito dalla fisicità del californiano.
La miglior prestazione finora disputata in Serie A da Jayce Johnson lo avvicina al tipo di giocatore che Michael Arcieri e Jamion Christian affermano di seguire da anni in G League e che hanno reputato adatto al progetto triestino la scorsa estate.
E, ciò che più conta, c’è la netta sensazione che il giocatore abbia ancora considerevoli margini di crescita, specie nell’intesa con i piccoli nei giochi a due, sempre più sfruttati da compagni che evidentemente gli stanno dando sempre più fiducia mandandolo anche a schiacciare.
Per una volta i 27 minuti sul parquet di Johnson, e più in generale la prestazione nel pitturato, risultano decisivi in una vittoria arrivata sicuramente grazie anche alla tramortente esibizione da oltre l’arco nell’ultimo quarto che consente il break decisivo, ma è una esibizione che poggia sulle solidissime spalle di un centro che ora dà sicurezza, fiducia ed affidabilità ed esce meritatamente sotto una pioggia di applausi da parte dei rumorosi 5100 presenti al PalaTrieste in questo sabato pre natalizio.
Il dominio triestino sotto canestro, riassunto anche dal netto dominio a rimbalzo (43 a 27 il computo totale, con 14 carambole offensive trasformate 10 volte in seconde chance vincenti) è solo una delle chiavi di una vittoria comunque difficile, ottenuta domando un avversario che non ne vuole mai sapere di mollare la presa, capace anzi di rispondere colpo su colpo nell’ultimo quarto -finito 25 pari- nel momento in cui gli assi nella manica di coach Christian si mettono in proprio iniziando a colpire con continuità da oltre l’arco o battendo sistematicamente nell’uno contro uno il diretto avversario con penetrazioni che si concludono invariabilmente con l’attacco diretto al ferro o lo scarico per il compagno libero sul perimetro. (altro…)
21-12-2024 23:38 16-12-2024 12:57 In collaborazione con TSportintheCity – articolo di Francesco Freni
VIRTUS BOLOGNA – PALLACANESTRO TRIESTE: 70-78
Virtus Bologna: Cordinier 14, Pajola 7, Clyburn 11, Visconti n.e., Hackett 2, Grazulis 3, Morgan 9, Polonara 5, Diouf 1, Zizic 16, Akele 2, Tucker.
Allenatore: D. Ivanovic. Assistenti: N. Jakovljevic, D. Parente.
Pallacanestro Trieste: Bossi n.e., Ross 19, Obljubech n.e., Deangeli (k), Uthoff 12, Ruzzier 10, Campogrande 2, Candussi 9, Brown n.e., Brooks 12, Johnson 6, Valentine 8.
Allenatore: J. Christian. Assistenti: F. Taccetti, F. Nanni, N. Schlitzer.
Arbitri: Rossi, Vallerani, Capotorto.
BOLOGNA – Speriamo che il buon Lucio Dalla, virtussino DOC, da lassù non se ne abbia troppo a male se usiamo il titolo di uno dei suoi capolavori immortali per descrivere un’impresa a metà fra il miracoloso e l’epico di una squadra che, la sua Virtus, l’ha meritatamente battuta a casa sua.
Nella trasferta più difficile dell’anno, nel momento più complicato per gli infortuni agli uomini più importanti, dopo quattro sconfitte consecutive e davanti a pronostici che la davano come inevitabile vittima sacrificale sul campo dal respiro europeo della Segafredo Arena due giorni dopo l’epica vittoria all’ultimo respiro a Vitoria dei padroni di casa, Trieste sfodera una prestazione clamorosa, costruita prima di tutto su attributi solidissimi ed un carattere indomito che già conoscevamo, una sfacciataggine ed una resilienza che da fine agosto costituiscono il tratto distintivo di questo roster.
Ma limitare al carattere ed all’incapacità di arrendersi alle avversità le motivazioni che consentono alla Pallacanestro Trieste di tornare dall’Emilia con due punti dal peso specifico incalcolabile sul pullman che la riporta sotto San Giusto sarebbe ingiusto e limitante.
La verità è che Trieste, in qualunque conformazione viene schierata, è capace di pensare, di avere pazienza, di fare la cosa giusta al momento giusto, di approfittare della prestazione insufficiente di una Virtus distratta prima, supponente poi, frustrata alla fine, con una intelligenza che la avvicina alla perfezione.
Coach Ivanovic, per ovvie questioni di turn over dopo una dispendiosa (anche se vittoriosa) trasferta in Spagna ed alla vigilia del doppio turno europeo, rinuncia a Toke Shengelia e Marco Belinelli, centellina l’utilizzo di Achille Polonara, ma può pur sempre contare su almeno 9 giocatori da quintetto in qualunque altra squadra in LBA, una superiorità tecnica di base accentuata dall’assenza di Markel Brown e Justin Reyes e dal rientro a scarto ridotto di Colbey Ross.
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9-12-2024 17:13 In collaborazione con TSportintheCity – articolo di Francesco Freni
PALLACANESTRO TRIESTE – BASKET BRESCIA: 65-69
Trieste: Bossi, Deangeli (k) 2, Uthoff 15, Ruzzier 16, Campogrande, Candussi 8, Brooks 7, Johnson 5, Valentine 12, Paiano n.e., Crnobrnja n.e., Obljubech n.e.
Allenatore: Jamion Christian. Assistenti: Francesco Taccetti, Francesco Nanni, Nick Schlitzer.
Brescia: Bilan 17, Ferrero, Dowe 9, Della Valle 9, Ndour 4, Burnell 12, Tonelli n.e., Ivanovic 2, Mobio, Rivers 12, Cournooh 4, Pollini n.e..
Allenatore: Giuseppe Poeta. Assistenti: Matteo Cotelli, Gianpaolo Alberti.
Arbitri: Borgo, Lucotti (Baldini infortunato)
TRIESTE – Una Pallacanestro Trieste con la pattuglia straniera ancora decimata perde una partita brutta per tre quarti, in cui le difese prevalgono decisamente su attacchi dalle polveri bagnate sui due lati del campo, con Brescia che approfitta dei due quarti centrali (durante i quali Trieste non raggiunge i 10 punti segnati) per scavare quel gap che si limiterà ad amministrare non senza qualche affanno nei dieci minuti finali.
Non è solo una questione di lunghezza di rotazioni, e tutto sommato nemmeno di punti prodotti dalla coppia ancora assente (parlare di trio è del tutto inutile: di Reyes non sono noti tempi e possibilità di rientro, dunque tanto vale non contarci nemmeno): Markel Brown e Colbey Ross aggiungono alla squadra inventiva e capacità di creare gioco che, in loro assenza, diventa prevedibile e macchinoso, con equilibri da ricreare e, talvolta, improvvisare sia in attacco che in difesa.
Ne esce una partita sghemba, che Poeta riassume giustamente con alcuni “nonostante”: “L’abbiamo vinta nonostante il 3 su 16 da tre punti -il 19%-, nonostante la sconfitta a rimbalzo -46 a 44, di cui ben 19 rimbalzi offensivi concessi a Trieste-, nonostante una percentuale al tiro da 2 inferiore agli avversari, nonostante una produzione offensiva inferiore ai 70 punti, nonostante i 31 punti realizzati da Trieste nell’ultimo quarto: normalmente, fuori casa, con questi numeri la perdi, ed invece stasera l’abbiamo portata a casa”.
La spiegazione, in realtà, non è difficile da dare: Trieste produce statistiche non tanto migliori, ma di gran lunga più sbilanciate: si incaponisce da oltre l’arco tirando 34 volte da 3 (centrando solo 8 volte il bersaglio) e 31 da due, mentre Brescia, quando capisce che la serata da fuori è nata storta, limita i tiri dai 6.65 (solo 16 le triple tentate in 40 minuti per la squadra lombarda), concludendo invece ben 54 volte da sotto, sfruttando la solidità di Bilan ed il fisico nell’uno contro uno di Burnell, Dowe e Rivers.
Scelta che nel terzo quarto permette di produrre l’accelerazione che genera il break decisivo, complici anche i 5 minuti di blackout offensivo biancorosso.
Trieste perde nuovamente una caterva di palloni, ma la casella che recita 15 turnovers non spiega quanto sanguinosi siano stati alcuni di essi, in momenti cruciali dell’incontro. (altro…)
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