News dalla radio

PORDENONE – Tutto è iniziato nel 1991, per mano di due amici universitari che, mossi dalla passione in comune per la musica, avevano deciso di mettere in piede la prima edizione della Mostra Marcato del Disco a Pordenone. All’epoca vinili e giradischi erano oggetti di dominio pubblico, e lo sarebbero stati per altri anni ancora, prima di concedersi un periodo di vacanza per poi riprendersi la scena occupata nel frattempo da altri supporti.
Certamente da quel lontano inizio di decade, gli ostacoli non saranno mancati agli ideatori della manifestazione, ma la tenacia e la voglia di fare, abbinate alle idee, hanno fatto sì che la rassegna arrivasse sino ad oggi, raggiungendo il ragguardevole traguardo della 35a edizione.
La Mostra Mercato del Disco e del CD usato e da Collezione di Pordenone, come è giusto scrivere in quanto è il nome corretto della manifestazione, nel corso della sua storia ha saputo affermarsi in tutta Italia, diventando quest’anno la rassegna più grande del nostro Paese.

 

Nelle due giornate di sabato 25 e domenica 26 gennaio, stando ai dati ufficiali, 4000 sono stati i visitatori, mentre 150 gli espositori arrivati da tutta Europa, alcuni già presenti nella giornata di venerdì per i dovuti allestimenti della rassegna che ha riempito Pordenone, graziosa città da tantissimi anni molto vivace a livello nazionale in fatto di eventi ed artisti musicali.
Ma quest’anno La Mostra Mercato del Disco, organizzata dalla Virus Concerti e  dall’Associazione Culturale Il Deposito, con il supporto del Comune di Pordenone, della Regione FVG e Pordenone Fiere, si è arricchita di appuntamenti ed eventi collaterali, grazie al duro lavoro svolto dallo staff che ha pensato anche di coinvolgere le scuole.
L’agenda della Mostra, per la quale quest’anno è stato concesso il padiglione n.5, il più grande del complesso fieristico, prevedeva due dibattiti aperti al pubblico, ovvero Stato libero d’Indipendenza-Dai movimenti artistici alle etichette discografiche, la musica indipendente com’era e com’è con Andrea Marmorini, Francesco Aneloni, Eva Poles, Fabio Zigante, Miss XOX e Alessandro Liccardo (moderatore), e Muri di suoni-Come è cambiato nel tempo il ruolo delle radio nella promozione e divulgazione musicale con Dj Ringo, Andrea Marmorini, Alberto Tessariol e Federico Linossi (moderatore).
E poi ancora FVG Live! una raccolta storica di poster e locandine di concerti svoltisi in Regione, curata da Cristiano Pellizzaro, tre info point dedicati alle rassegne locali di concerti del Music in Village, Pordenone Blues Festival e del Sexto Unplugged, e l’evento clou andato in scena la sera del sabato presso Il Capitol con la selezione musicale ad opera di Dj Ringo.
Ma le iniziative non sono mica finite qui,  perchè a tutti i possessori del biglietto della Mostra, è stato concesso un ingresso ridotto presso Il Palazzo del Fumetto per l’esposizione dedicata al trentennale dei Tre Allegri Ragazzi Morti (visitabile fino al 9 marzo).
Non c’è che dire, un ottimo lavoro da parte degli organizzatori, ricompensati anche dall’inserimento della manifestazione nel Calendario Nazionale delle Fiere.
Un riconoscimento sancito con tanto di Decreto dello scorso dicembre, con il quale la Mostra è stata consacrata come l’unica Fiera del Disco a livello nazionale. L’appuntamento per l’anno prossimo è già stato fissato con l’obbiettivo di far diventare questa fiera un evento internazionale. E le credenziali ci sono tutte.

Cristiano Pellizzaro per Radio City Trieste
Foto di: Sofia Giorgetti (Instragram: sofia_giorgetti ) e MOSTRA DEL DISCO DI PORDENONE   www.mostradeldisco.com

In collaborazione con TSportintheCity – articolo di Francesco Freni

PALLACANESTRO TRIESTE – AQUILA BASKET TRENTO: 79-82
Trieste: Obljubech n.e., Reyes 0, Deangeli (k), Uthoff 7, Ruzzier 25, Campogrande n.e., Candussi 3, Brown 21, Brooks 0, McDermott 2, Johnson 2, Valentine 19.
Allenatore: Jamion Christian. Assistenti: Francesco Taccetti, Francesco Nanni, Nick Schlitzer.
Trento: Ellis 11, Cale 10, Ford 7, Pecchia 10, Niang 10, Forray, Mawugbe 8, Lamb 18, Zukauskas 8, Hassan.
Allenatore: Paolo Galbiati. Assistenti: Fabio Bongi, Davide Dusmet.

Arbitri: Lanzarini, Lo Guzzo, Gonella.

TORINO – Non è sufficiente un monumentale Michele Ruzzier da 25 punti e 24 di valutazione a dare l’ultimo pennello ad un’opera d’arte che rimane incompiuta. Trieste in semifinale contro una Trento più lunga, più strutturata, costruita per competere da protagonista in Europa e reduce da cinque vittorie consecutive in un campionato che sta dominando, inizia (come contro Trapani) barcollando, non trova il modo di costruire con raziocinio in attacco e non trova contromisure al dominio incontrastato degli avversari nel proprio pitturato, specie quando approfittano degli incerti aiuti dei lunghi biancorossi sul perimetro che liberano autostrade sotto canestro.
Ma la squadra triestina trova comunque il modo di non venire travolta, finisce sì sotto anche di 12 punti con l’inerzia totalmente in mano ad un’Aquila che sembra in grado di chiudere i giochi già nel primo tempo, ma riesce in un modo o nell’altro, affidandosi più ad iniziative sporadiche ed individuali di Denzel Valentine e Markel Brown che ad un gioco corale ed organizzato, a rimanere in scia, limando un po’ il gap fino a chiudere il primo tempo a distanza di partita apertissima. Trieste paga la poca chiarezza nel riassestare le gerarchie fra i piccoli in assenza di Colbey Ross, sebbene già nei primi venti minuti si intravvedano i presupposti della serata di grazia del playmaker triestino, ben deciso ad imporsi come vero padrone della squadra.
Le otto palle perse in venti minuti dai biancorossi descrivono con precisione il caos offensivo generato dai riassestamenti nella costruzione del gioco. (altro…)

In collaborazione con TSportintheCity – articolo di Francesco Freni

PALLACANESTRO TRIESTE – TRAPANI SHARK: 74-72
Trieste: Obljubech n.e., Reyes 4, Deangeli (k), Uthoff 4, Ruzzier 11, Campogrande n.e., Candussi 11, Brown 9, Brooks 10, McDermott 3, Johnson 11, Valentine 11.
Allenatore: Jamion Christian. Assistenti: Francesco Taccetti, Francesco Nanni, Nick Schlitzer.
Trapani: Notae 4, Horton 11, Robinson 17, Rossato 4, Alibegovic 18, Galloway 4, Petruccelli, Yeboah 2, Mollura (k) n.e., Gentile 2, Brown 9, Eboua 1.
Allenatore: Jasmin Repesa. Assistenti: Andrea Diana, Alex Latini, Isaac Jenkins.

Arbitri: Sahin, Bartoli, Dori.

TORINO – Quando qualcuno si chiede perché, nell’estate che segna il kickoff di un nuovo ciclo, un progetto duraturo che porti la Trieste cestistica nel futuro, uno degli scout più esperti d’Europa va a scegliere come primo tassello un giocatore trentaseienne che nelle ultime stagioni aveva mestamente sventolato asciugamani in una palestra mestrina, può mettersi comodo e riguardarsi l’intero quarto di finale giocato da Jeff Brooks contro Trapani, di cui la rubata ed il buzzer beater vincente sono solo la punta dell’iceberg.
Brooks la Coppa Italia l’ha già vinta due volte, ma non è solo la sua esperienza in questo genere di partite senza un domani a renderlo a mani basse il match winner del quarto di finale contro Trapani.
Non lo sono nemmeno le fredde statistiche che riporta il tabellino a fine partita, che a ben vedere non parla di una prestazione numericamente clamorosa.
Invece, vederlo catechizzare i compagni più indisciplinati durante i time out (Denzel Valentine), vederlo dialogare in campo con i go-to men per dare loro coraggio o dare preziose indicazioni, lo rendono il leader occulto, l’allenatore in campo, un vero e proprio tesoro cestistico restituito nella parte finale della sua carriera alla pallacanestro italiana. (altro…)

In collaborazione con TSportintheCity – articolo di Francesco Freni

PALLACANESTRO BRESCIA – PALLACANESTRO TRIESTE: 93-90
Pallacanestro Brescia: Bilan 20, Ferrero, Dowe 5, Della Valle 16, Burnell 22, Tonelli n.e., Ivanovic 8, Mobio 3, Rivers 12, Cournooh 7, Pollini n.e.
Allenatore: P. Poeta. Assistenti: M. Cotelli, G. Alberti, D. Moss.
Pallacanestro Trieste: Obljubech n.e., Reyes 9, Deangeli (k), Uthoff 12, Ruzzier 12, Campogrande n.e., Candussi 14, Brown 20, Brooks 6, McDermott, Johnson 4, Valentine 13.
Allenatore: J. Christian. Assistenti: F. Taccetti, F. Nanni, N. Schlitzer.

Arbitri: Gonella, Noce, Lucotti.

BRESCIA – Partita tecnicamente impeccabile? Assolutamente no. Errori, difese (soprattutto quella triestina in avvio di partita) in affanno, ingenuità da una parte e dall’altra, qualche palla persa di troppo.
Ma, anche, tantissima intensità, fiammate e controfiammate, i go-to men che fanno, per l’appunto, i go-to men sui due lati del campo, thrilling fino alla sirena finale con il risultato sempre in bilico.
Ed anche tanto, tantissimo pathos, con nessuna delle due squadre disposta ad arrendersi, ad arretrare di un passo, una ventina di giocatori ad affrontarsi a muso duro senza mai eccedere nell’agonismo e nella cattiveria, ma costantemente determinati a non arretrare di un centimetro.
Due squadre che esprimono una filosofia di pallacanestro opposta fra loro, una sorta di “guerra dei mondi”: più tradizionale e prevedibile, ma con un tasso di efficacia ineguagliabile quella bresciana, basata sul semplice gioco alto-basso, palla a Bilan e dieci secondi di palleggi che si concludono alternativamente con il pallone in fondo alla retina dopo essere stato rilasciato a venti centimetri di distanza, oppure con il passaggio a una mano sul perimetro verso il compagno lasciato libero da una difesa che inevitabilmente collassa nel pitturato attorno al totem croato oppure con l’assist preferibilmente ad un Jason Burnell che accorre dal lato debole a beneficiare dell’effetto calamita esercitato dal maturo centro bresciano sull’intera retroguardia avversaria.
Meno prevedibile e più arrembante la filosofia triestina, giocata a 150 all’ora, con tantissime transizioni, la ricerca della conclusione entro i primi dieci secondi di ogni azione, lo sbilanciamento verso le conclusioni da oltre l’arco: certamente meno affidabile ma più moderna, meno prevedibile e, quando funziona, più spettacolare. Ma anche, quando non funziona alla perfezione, incapace di rivelarsi vincente. (altro…)

Twitter