PORDENONE – Cari Ozrics, quanto tempo dall’ultima volta! Vi trovo bene, ed è sempre un piacere rivedersi!
E se passate nuovamente dalle nostre parti potevo non venirvi a salutare? Assolutamente no!
Eravamo in tanti, sabato scorso, a Pordenone al Capitol, ed anche se ne sono passati di anni, di dischi e di tournée da quando vi ho conosciuto e, in seguito, visto per la prima volta in versione live, come allora c’è sempre il caro Ed a tenere salde le redini della band, l’unico rimasto da quel lontano 1982, anno in cui il primo nucleo della gruppo si è riunito a Stonehenge, in occasione dell’omonimo “Free Festival”.
Da quel momento le fattezze di Erp hanno iniziato a prendere una forma antropomorfa, originata in chissà quale circostanza, ed in men che non si dica, è stato pronto ad aprirci le porte di quel suo mondo fantastico, illustrato magistralmente sulle copertine dei vostri dischi.
Ovviamente i tempi sono cambiati e gli anni sono passati velocemente, anche se sembra ieri il vostro primo passaggio italiano avvenuto nel 1994; ed invece sono ben trent’anni, festeggiati assieme in questa serata pordenonese.
Da quella volta ci sono stati innumerevoli passaggi in Regione, quasi sempre a Pordenone, prima presso il glorioso Rototom, poi al Deposito Giordani ed ora al Capitol, elegante ed interessante salotto artistico posto proprio in centro città.
Una nuova realtà culturale dove l’organizzazione ha ben pensato di inserirvi all’interno di un ricco e variegato programma capace di cogliere nel segno, coinvolgendo, interessando e richiamando alle sue porte diversi tipi di pubblico (se non ci credete visitate il sito capitolpordenone.com e date una sbirciata al ventaglio di proposte offerte).
Eh, ne abbiamo passate di storie assieme, in tutto questo tempo, cari Ozric Tentacles.
Le emozioni e le aspettative di un vostro concerto sono sempre le stesse, immutate come la prima volta, anche se oggi i ragazzi che un tempo affollavano i vostri spettacoli hanno tagliato i dreadlock, non indossano più tutte quelle magliette psichedeliche di allora (qualcuna ne sarà, però, saltata fuori dall’armadio appositamente per questa occasione), e gli “elementi catalizzatori” di un tempo sono stati sostituiti da qualche semplice birretta da assaporare con gli amici tra un brano e l’altro.
E se Ed, ormai da anni, è accompagnato sul palco dal figlio Silas, in mezzo al pubblico trovi sicuramente uno zio in compagnia del nipote ventenne, portato a scoprire, dal vivo, quel qualcosa di leggendario che, fino a quel momento, aveva apprezzato solamente su disco.
Da quando Erp vi ha indicato la via, la vostra quarantennale storia ci ha regalato qualcosa come venticinque dischi e continui ed estenuanti tour di spettacoli psicotropi; un cammino, un’evoluzione, che a partire dalla metà degli anni duemila vi ha fatto sterzare decisamente verso sonorità Trance di nuova generazione ed adeguare i vostri show con proiezioni caleidoscopiche di figure mistico-orientali, paesaggi naturali (nei quali appaiono funghi non proprio per uso commestibile), ma di chiaro riferimento alle vostre origini di “pensiero” ed ai vostri predecessori, ed amici, gli storici Gong.
Per tutta la durata del concerto ci avete cullato e ammaliato, ci avete fatto assaporare un po’ di tutto della vostra storia, compreso Lotus Unfolding (estratto dall’omonimo ultimo disco pubblicato un anno fa), senza dimenticare quello che, secondo me, è stato il vostro periodo più bello, (ovvero fine anni ‘80 ed inizio ’90), dal quale ci avete regalato Kick Muck e Ayurvedic (Pungent Effulgent del 1989), Eternal Wheel, Erpland e Sunscape (Erpland 1990), Sploosh! (Strangeitude 1991) ed anche qualcosa dei primi demo colorati pubblicati tra il 1985 ed il 1989, O-I e Sniffing Dog (rispettivamente da There is nothing e Tantric Obstacles).
Però, se mi è permesso, visto l’anniversario qualcosa di Arborescence (1994) potevate anche suonarcelo, no?!
Ciao Ozrics, ci si vede alla prossima!
Con infinita stima e riconoscenza.
Un amico che vi segue da quasi trent’anni.