TRIESTE – Se vi dicessi che uno stadio può diventare una discoteca, una di quelle sale da ballo anni ‘90 che oramai non esistono più, mi credereste?
Noto qualche perplessità per quanto vi sto chiedendo, non vi sento convinti e questo perchè, probabilmente, domenica sera non siete stati presenti tra il folto pubblico che ha riempito lo Stadio Nereo Rocco di Trieste.
E’ risaputo che un tempio dello sport può accogliere concerti di ogni sorta, ma che domenica si trasformasse in una colorata bolgia di spensieratezza senza età, in pochi lo avrebbero immaginato.
Chissà quante volte qualcuno avrà già tentato un’impresa simile, cosa di non facile realizzazione, se non con l’immaginazione ed uno schiocco di dita.
Ovviamente, invece, nella pratica tutto va studiato nei minimi dettagli, dalle luci, all’impianto audio, dalle scenografie, agli allestimenti.
Vero è anche che il protagonista di tutto questo “paradiso musicale” se la gioca in casa, e parte sicuramente avvantaggiato grazie a quelle sue vene melodiche e compositive che da oltre trent’anni hanno sempre colto nel segno.
Penso ci sia ben poco da dire e commentare riguardo a Max Pezzali ed alle sue Hits, come recita lo slogan che accompagna questo suo nuovo giro, con ben dieci tappe nei più grandi stadi italiani, con partenza da Trieste, allo Stadio Rocco, cornice privilegiata grazie all’ottimo lavoro di Vigna Pr e FVG Live, che sono riusciti a portare nel capoluogo regionale la data zero del nuovo tour del nostro paladino pavese.
Da oltre trent’anni il menestrello della nostra adolescenza canta per tutti noi, ci ha fatto ballare, sognare, innamorare e credere nei sogni, nei nostri desideri, e lo ha fatto con semplicità ed allo stesso tempo con uno sguardo rivolto alla vita di tutti i giorni, dei giovani di ieri come a quelli di oggi, citando nelle sue canzoni luoghi, situazioni e linguaggi di uso comune.
Per comprendere al meglio il personaggio Max Pezzali e capire perchè ci piace, vi rimando all’articolo firmato dalla giornalista Elisa Russo, apparso su Il Piccolo  di domenica 9 giugno.

Lui è ancora qui, e lo fa in grande stile, come sempre, proseguendo una carriera costellata da innumerevoli successi. Tutti conosciamo almeno una delle sue canzoni, e per centrotrenta minuti ininterrotti, il nostro ha sciorinato i suoi brani più famosi, su un palco allestito con pupazzi e figure che hanno richiamato i testi di alcune mega hits degli anni passati.
Ma non ci sono solo luci ed effetti a rendere lo spettacolo ineguagliabile, anche la scelta dei brani ha il suo perchè, ed ecco che una scaletta tutt’altro che scontata, non tanto per i titoli scelti quanto per la sequenza di esecuzione durante la serata, diventa una sorpresa continua, a tratti inaspettata, proprio come un vero spettacolo dovrebbe essere.
Uno show avvincente, come lo è stata l’idea della filarmonica di due dozzine di elementi che, in apertura ed in chiusura di serata, con tanto di bandiere, ha salutato il pubblico dal palco assieme al nostro eroe.
Scelta azzeccata questa della banda, assieme alla quale, il caro Max, si era fatto accompagnare il giorno prima del concerto, a mò di “conquistatore”, per le vie del centro di Trieste, portando un saluto alla città.
Sei un grande Max…anzi, scusa…Sei un mito!

 

 

 

 

 

Cristiano Pellizzaro per Radio City Trieste

Foto di Simone Di Luca