di Franz DJ per Salto nel buio (Radio City Trieste)
BOBBY KIMBALL ex cantante dei TOTO dal 1977 al 1984 e dal 1998 al 2008
F: Hai iniziato a suonare il piano a 5 anni e ad 8 anni facevi parte di una band…già a quella tenera età sapevi che suonare, comporre ed esibirti dal vivo sarebbe stata la tua vita?
B: Le tue informazioni sono giuste Francesco. Ho difatti iniziato a suonare il piano, e a comporre canzoni, quando avevo solo 5 anni. Poi ho messo su la mia prima band quando ne avevo 8 e da quel momento ho fatto sempre parte di più di una band contemporaneamente. Ho fatto tanti concerti da giovane ed è da quando avevo 18 anni che giro il mondo facendone a tonnellate.
Suonare, comporre e esibirmi dal vivo è stata la cosa più fantastica da fare per tutta la mia vita. Mi piace vedere la gente che si diverte ai concerti ed apprezza la mia musica. E’ la cosa più bella per me!
F: Crescere in Louisiana ti ha dato molte opportunità per esibirti dal vivo giusto?
B: Esatto. Ho suonato con alcuni dei più bravi musicisti del pianeta in Louisiana. Facevo parte di circa 10 band contemporaneamente quando vivevo lì. Una delle più divertenti esperienze l’ho avuta suonando in una band che si chiamava “Machine”. Vivevamo a New Orleans da circa 3 anni e ci esibivamo ogni sera in un grande club che si trovava in Bourbon Street. Era divertentissimo per me!
Prima di far parte dei “Machine”, dai 15 ai 21 anni, cantavo anche in una band chiamata “The Blues Kings”. La band aveva una sezione fiati di 5 elementi ed era fantastica! Suonavamo in club enormi che potevano contenere fino ad 8000 persone e si trovavano a soli 6 km da casa mia (Vinton – Louisiana) che si trova proprio al confine col Texas. Quei club erano davvero grandi e ce n’erano davvero tanti così. Il fatto è che in Texas per poter bere alcolici dovevi aver 21 anni mentre in Louisiana te ne bastavano 18. Così nel weekend tanta gente veniva in quei locali per poter bere liberamente.Mi son sempre divertito tanto cantando assieme a così tanti musicisti quando vivevo in Louisiana.
F: Raccontaci di quando lasciasti la Louisiana per cantare in una band chiamata “Three Dog Night”…è stata una decisione che ti ha cambiato la vita?
B: Stavo cantando in una band chiamata “The Levee Band” da 3 anni quando ricevetti una telefonata da un mio caro amico, con cui avevo militato in 2 band tempo addietro, Jon Smith (un bravo sassofonista) in cui mi diceva che il cantante dei “The Three Dog Night” aveva appena lasciato la band e che gli altri 3 membri della band avevano deciso di formare una nuova band.
Quindi nel 1974 lasciai la Louisiana per trasferirmi a Los Angeles e diventare il cantante della neo formata band dei “S.S. Fools”.Incidemmo un solo album e rimasi con loro per 15 mesi divertendomi parecchio.
Dopo l’esperienza con loro militai in altre 6 band contemporaneamente nell’arco di 4 mesi sempre a L.A. Dopodiché ricevetti una telefonata da Jeff Porcaro e David Paich che mi chiesero di unirmi a loro e diventare il cantante della band che stavano formando che si sarebbe chiamata “Toto”.
Di Jeff Porcaro e David Paich sapevo che erano due tra i migliori musicisti che avessi mai sentito così dissi loro che ero entusiasta nel far parte della band.Tu mi hai chiesto se la decisione di lasciare la Louisiana sia stata una scelta che mi ha cambiato la vita…ed in effetti lo è stata. Mi è piaciuto molto far parte sia dei “The Levee Band” che dei “S.S.Fools”.
F: Parliamo dei Toto…sul disco d’esordio (dall’omonimo titolo “Toto” 1978) solo due canzoni, “You Are The Flower” e “Takin’ It Back”, non furono scritte da David Paich. Sai se gli altri membri della band avessero scritto delle canzoni che però poi non furono registrate?
B: Tutti i membri dei Toto erano dei grandi compositori. Non sono però sicuro se però avessero pronte delle canzoni da inserire nel nostro primo disco. Io scrissi “You Are The Flower” ed il testo parla di mia figlia. I Toto la registrarono la sera dopo che l’avevo scritta.Steve Porcaro scrisse invece “Takin It Back” e David Paich scrisse il resto delle canzoni del disco. Amai incidere il nostro primo disco e rimasi con la band fino a “Toto 4” (1982). Iniziai a cantare 4 canzoni del successivo album (“Isolation” 1984) quando lasciai la band.
F: Anche se il disco d’esordio dei Toto ebbe ottime recensioni ed un buon successo commerciale fu solo con “Toto 4” che la band ottenne il meritato successo. Ci puoi raccontare il periodo prima dell’uscita di quel disco e se la band pensava non sarebbe mai arrivato l’album della svolta?
B: Sebbene nel secondo e terzo disco dei Toto (“Hydra” 1979 – “Turn Back” 1980) ci fossero delle belle canzoni non vendettero molto a dire il vero. Ci furono poi dei cambiamenti all’interno della nostra etichetta discografica che di sicuro non ci aiutarono in quel senso.Dopo di che iniziammo a registrare “Toto 4” e sapevamo di dover scrivere le migliori canzoni possibili. Mi piacevano quelle canzoni. Ero così eccitato per le 8 nominations ai Grammy Awards che ricevemmo per “Toto 4”. E ne vincemmo 6 di Grammy (1983).
F: Oltre ai Toto hai partecipato alla registrazioni di tanti altri artisti…qual’è stata l’esperienza più bella o cantante/gruppo con cui ti sei trovato meglio nel collaborare?
B: Ho registrato la maggior parte dei cori sul disco “Single” (1978) di Bill Champlin, che è stato per 28 anni nella band dei Chicago (come tastierista/cantante e compositore), e da allora siamo ottimi amici. E’ davvero bello lavorare assieme a Bill e facciamo ancora tanti concerti assieme.
F: Parliamo ora dei tuoi dischi come solista. “Rise Up” (1996), il tuo primo disco, è principalmente un disco AOR (adult oriented rock)…alcune delle canzoni poi hanno fatto parte anche del primo album degli Unruly Child..com’è stato collaborare con Bruce Gowdy e Marcie Free (chitarrista e cantante degli Unruly Child)?
B: Sono dei musicisti bravissimi e le canzoni mi piacevano un sacco. E’ stato davvero divertente incidere quel disco. Gowdy e Free sono fantastici nel business musicale.
F: “All I Ever Needed” (2000) è molto diverso da “Rise Up”…innanzitutto tutte le canzoni sono state scritte da te e John Zaika ed è più un rock che si unisce al rhythm and blues…che è uno stile che ti si addice di più come interprete…sei d’accordo?
B: Sono d’accordo con te. John scrisse la musica ed io i testi e la melodia per le canzoni. E’ stato bello registrare quel disco e mi piacevano molto quelle canzoni. Poi c’erano davvero dei grandi musicisti su quel disco (Buzz Feiten, Brian Bromberg, Mickey Thomas…per citarne alcuni).
F: “We’re Not In Kansas Anymore” (2016) il tuo nuovo disco…raccontaci un po’ di questo nuovo progetto…ha sicuramente un sound moderno secondo me..
B: Questo disco mi sembra uno dei migliori a cui io abbia partecipato. E’ stato così divertente scrivere, registrare e partecipare alle diverse fasi di questo progetto. Lo ascolto diverse volte al giorno e mi fa stare davvero a meraviglia. Sta anche vendendo parecchie copie in questo periodo e l’etichetta discografica sta prendendo accordi con le radio per far sentire il singolo presto. Lo amo.
F: Parlando della tua voce…quant’è difficile cantare su quelle tonalità alte per lunghi tours come quelli che facevi con i Toto? Come te ne prendi cura? Fai molto esercizio?
B: In realtà mi diverto più oggi a cantare che in passato anche perché sono andato da uno specialista a Munster (Germania) che grazie ad un’operazione alle corde vocali mi ha permesso di raggiungere note più alte rispetto a quanto riuscivo prima.
F: C’è qualche possibilità che tu ti riunisca ai Toto per il loro 40esimo anniversario il prossimo anno (1977 anno di formazione della band)? Magari dividendo il palco con l’attuale cantante Joseph Williams?
B: Mi piacerebbe farlo ma dubito me lo chiederanno. Ci sono stati diversi problemi tra me ed il resto della band ma mi piacerebbe ancora cantare quelle canzoni e farlo assieme a Joseph. Tra l’altro io e Joseph siamo amici ed abbiamo collaborato in almeno 5 dischi negli anni prima che lui entrasse a far parte dei Toto.
F: Sul tuo sito web (www.bobbykimball.com) c’è una bella iniziativa chiamata “Singers corners”…come ti è venuta questa bella idea e perché?
B: Ho sempre voluto dare l’opportunità a nuovi cantanti di far sentire la loro voce a più persone possibile e gli ho dato un modo per farlo. Se poi avessero bisogno di qualche consiglio possono sempre chiedermi qualsiasi cosa ed io cercherò di far del mio meglio per aiutarli. Ho semplicemente pensato fosse una buona idea quella di cercare di aiutare dei giovani talenti di farsi conoscere e di ricevere un aiuto se ce ne fosse bisogno.
F: Se non avessi avuto una carriera nel mondo della musica che cosa ti sarebbe piaciuto fare? So che hai frequentato per 5 anni un corso di medicina all’università..
B: Ho frequentato in effetti un corso propedeutico allo studio della medicina per 5 anni all’università e nello stesso periodo ho lavorato come tecnico di laboratorio. Comunque durante quegli anni continuavo a far concerti almeno 4 notti alla settimana. Purtroppo i due dottori che gestivano l’ospedale dove lavoravo ebbero dei problemi. Uno fu arrestato e condannato a 20 anni per frode riguardante finti rimborsi per incidenti d’auto mai avvenuti e l’altro si suicidò poco dopo questi fatti. Questo mi spinse ad orientarmi solamente sulla carriera musicale.
F: Grazie Bobby per la tua cortesia ed il tempo che hai dedicato a questa intervista. Ho visto tanti concerti dei Toto nel corso degli anni ed ho ancora bei ricordi di due concerti che vidi a Padova (2003) e Verona (1999) quando facevi parte della band.
B: Sono molto contento che ti sia piaciuto vedermi cantare nei Toto ed anche a me piaceva cantare con loro. Mi sto ancora divertendo a far tanti concerti tutt’oggi. E mi piacerebbe potessi vedermi con la “Tom Pfeiffer Band” (band tedesca)..è una tra le migliori band con cui io mi sia mai esibito dal vivo. So di sicuro che ti piacerebbero. Spero di poterti presto incontrare in Italia perché ho sempre amato venire qui da voi (uno dei mie posti preferiti al mondo). Grazie a te per questa bella intervista.