A due giorni dall’inizio della serie di semifinale playoff 2018 fra Alma Pallacanestro Trieste e De Longhi Treviso Basket, abbiamo sentito il coach di Treviso Stefano Pillastrini che ci ha rilasciato questa intervista in esclusiva per Radio City Trieste

Buongiorno coach. Due giorni alla sfida di semifinale fra Trieste e Treviso: uno scontro di grande tradizione e con un grande passato alle spalle. Come sta la squadra, in che condizioni ci arrivate?
Direi bene. Siamo pronti nel momento cruciale della stagione. Abbiamo il 100% degli effettivi a disposizione senza situazioni dubbie sul piano fisico. Direi che siamo al top nel momento giusto.
Trieste e Treviso in questa stagione si sono incontrate già tre volte, ormai si può desumere che conosciate a vicenda ogni minimo particolare delle rispettive avversarie. Secondo lei a questo punto c’è ancora spazio per inventarsi qualche soluzione tattica inedita o sarà più che altro una questione di approccio mentale alla serie o magari di freschezza fisica, o che altro?

E’ vero, è la terza volta che ci incontriamo ma in effetti è la prima volta che le squadre saranno al completo: negli incontri precedenti fra infortuni e americani non ancora arrivati c’era sempre qualche assenza importante. Dunque sarà una sfida completamente nuova, fra squadre di sistema che praticano una pallacanestro molto consolidata. Non so se Trieste cercherà soluzioni tattiche nuove o diverse, noi faremo la nostra solita pallacanestro, non andremo in cerca di cambiamenti, si parte alla pari.

Stefano Attruia in un intervista apparsa ieri sul quotidiano di Trieste afferma che nella sua carriera ha vinto in Italia, Grecia e Spagna nelle squadre che sono state più brave a trasformare la pressione (e sia a Trieste che a Treviso ce n’è tanta nell’ambiente) in energia positiva. E’ d’accordo?
Assolutamente sì. I playoff si vincono se si riesce a cavalcare la famosa esaltazione da playoff, che è come benzina. Non credo che per squadre di questo livello la pressione possa giocare brutti scherzi.
Altro fattore da gestire in una serie playoff è il fattore casalingo. Lei conosce la spinta che sia l’Alma Arena che il Palaverde riescono a dare ai propri giocatori anche nei momenti di difficoltà. A questi livelli, con l’esperienza di questi giocatori e a questo punto della stagione è davvero un vantaggio fondamentale?
In effetti non lo so. Lo scopriremo nel corso della serie. Sono convinto però che al di là del numero di partite giocate in casa alla fine la spunterà la squadra più forte.
Parliamo della sua squadra. La scorsa estate avete rivoluzionato il roster, lei stesso ha affermato che con la partenza di giocatori importanti e storici e l’arrivo di pedine già pronte per la categoria, specie fra gli italiani, Treviso avrebbe cominciato un nuovo ciclo. Come giudica la stagione? E’ soddisfatto o magari ha qualche rimpianto per come sono andate le cose nella prima parte?
Nella prima parte della stagione non avevamo un americano. Se avessimo occupato da subito quella casella avremmo probabilmente superato il momento difficile conseguente agli infortuni di Antonutti e Bruttini, che sono stati a lungo fuori, ma avremmo sprecato una carta che poi ci ha permesso il recupero nel girone di ritorno. Peraltro, l’anno scorso avevamo vinto la stagione regolare e comunque siamo usciti in semifinale, pertanto arrivare primi lascia il tempo che trova
Un’ultima domanda: in semifinale ci sono tre squadre che messe assieme hanno portato a palazzo più di 220 mila spettatori nella regular season. Se aggiungiamo Verona, superiamo i 260 mila. E’ il segno che, soprattutto grazie alla presenza di piazze con grande tradizione la A2 è un campionato che piace. Come giudica la categoria? quali sono gli aspetti positivi rispetto alla serie A?
Campionato molto bello. C’è professionismo e professionalità, tanti italiani e questo piace alla gente. In A2 il pubblico si identifica con la squadra, la segue anche durante stagioni non di vertice: è diverso in situazioni con otto stranieri, se il livello dei risultati e del gioco non è alto c’è disaffezione. 
 
Appuntamento per gara 1 e gara 2 all’Alma Arena, rispettivamente domenica 27 maggio alle 18:00 e martedì 29 maggio alle 20:30, e con gara 3 al Palaverde venerdì 1 giugno alle 20:30. Difficile fare pronostici: al di là di pretattica e tatticismi le due squadre si equivalgono, si tratta probabilmente di una finale anticipata.
 
Francesco Freni per Sport In The City
In onda ogni lunedì alle 18:00 su Radio City Trieste