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CASALE MONFERRATO – Missione compiuta per l’Alma, che dopo aver vinto la Supercoppa di Lega e dominato la stagione regolare, infila una striscia da 12 vinte e 1 persa nei playoff e conquista meritatamente la promozione in serie A, categoria dalla quale mancava da 14 anni.
La cronaca racconta di una gara 3 sostanzialmente sempre condotta, con repentini recuperi d’orgoglio da parte di Casale sempre rintuzzati con grande personalità dai giocatori di Trieste, ormai ben determinati a portare la coppa a casa per il tripudio dei quasi 700 tifosi triestini migrati in Piemonte.
Fra i protagonisti di questa cavalcata vincente sono tre quelli che ricorderemo con più piacere: primo, coach Dalmasson, oggetto di feroci ed ingiuste critiche nei momenti di maggiore difficoltà, che con la classe che lo contraddistingue ha proseguito coerentemente per la sua strada, fino al commovente ultimo atto in cui non riusciva a trovare le parole per esprimere la sua gioia.
Secondo, il popolo dell’Alma Arena, tradizionalmente competente ed appassionato, che in questa stagione ha ritrovato quell’entusiasmo trascinante che ha reso il palazzo di Trieste una delle roccaforti  più inespugnabili della penisola.
Terza, la parabola umana e professionale di Daniele Cavaliero, iniziata con le lacrime post fallimento del 2004, dopo il quale si era dovuto allontanare dalla sua città, e finita con le stesse lacrime 14 anni più tardi, dopo aver riconquistato la serie A a Trieste da miglior marcatore e MVP della finale.
Ora il futuro, grazie all’impegno di Alma ed al coinvolgimento di Allianz, è tutto da scrivere, ma i presupposti permettono di far sognare i tifosi.
Intanto, godiamoci la straordinaria impresa di questi ragazzi. #missioncompleted #almassimo
Francesco Freni per Sport In The City
In onda ogni lunedì alle 18:00 su www.radiocitytrieste.it

Una bellissima ed interessante serata da passare in compagnia del cantautorato femminile di qualità.
Voce e chitarra in primo piano come ovviamente prevede il genere, ma anche Pop, Jazz da club e altri generi sapientemente scelti per l’abbinamento ai testi semplici nella comprensione ma incisivi e diretti nel messaggio perché rivolti verso tematiche attuali e comuni a tutti noi.
Paola Rossato finalmente arriva a Trieste per presentare questo suo debutto discografico dal titolo Facile, una bellissima opera prima composta da tredici tracce, con le quali viene messa in mostra tutta la sua maturità artistica raccolta in tanti anni di lavoro.
Un disco personale e profondo tramite il quale tutti possono trovare qualche elemento in comune.
Appuntamento quindi lunedì prossimo 18 giugno alla Casa della Musica di Via dei Capitelli 3 con inizio previsto alle ore 20.45.
Per l’occasione la cantautrice sarà accompagnata dagli ottimi musicisti Simone Serafini (basso elettrico e contrabbasso), Sergio Giangaspero (chitarre e cori), Ermes Ghirardini (batteria e percussioni).
www.paolarossato.it

Cristiano Pellizzaro per RadioCityTrieste

TRIESTE – Va all’Alma il primo atto di questa serie di finale playoff che si preannuncia, come da pronostico, durissima ed equilibrata. La vittoria triestina arriva in modo sofferto ed in rimonta, dopo che Casale aveva interpretato in modo egregio il match sfruttando tutti i cronici punti deboli della squadra di Dalmasson.
Gli ospiti partono fortissimo difendendo in modo duro ed impedendo facili penetrazioni, mostrando d’altro canto estrema precisione in attacco.
I ragazzi di Ramondino, dopo le prime battute piuttosto equilibrate, riescono a scavare un gap che arriverà anche a 13 punti nel secondo quarto, grazie soprattutto a soluzioni dal perimetro piedi a terra ed a penetrazioni su pick and roll dei lunghi che Trieste fa fatica ad arginare. Un break di 7-0 in chiusura di primo tempo (chiuso sotto di 3) fa però intuire che l’Alma e la sua gente non ci stanno affatto.
Ed infatti, la ripresa inizia con un atteggiamento ben diverso da parte della squadra di casa, che inizia a sfruttare il suo lunghissimo collettivo trovando anche numerose soluzioni dalla distanza con tiri costruiti in campo aperto: alla fine saranno ben 14 i centri da oltre l’arco dei 6.25 per la squadra giuliana sui 35 tentativi.
Nel momento topico, dopo il break ed il riaggancio propiziati dalle bombe di Loschi e Fernandez, salgono in cattedra i due americani biancorossi: in un match giocato punto a punto, con Blizzard a sopperire all’assenza di Tommasini (uscito per un infortunio all’apparenza piuttosto grave al ginocchio) a controbattere ogni tentativo di fuga triestina, Green con grande determinazione e Bowers con grande precisione da fuori scavano quel minimo gap che poi sarà portato fino al termine nonostante i disperati tentativi finali di Casale.
Come sempre, ora si tratta di resettare totalmente la mente, il traguardo è solo un po’ più vicino ma gara due sarà altrettanto dura e probabilmente totalmente diversa dalla prima battaglia.
MVP, ancora una volta, l’Alma Arena: lo spettacolo dei 7000 del Red Wall e la commovente coreografia della curva nel pre-partita valevano da soli il costo del biglietto.

Dalla sala stampa:
Ramondino (coach Casale): complimenti a Trieste che ha saputo recuperare e sfruttare al meglio i nostri punti deboli nel momento più importante del match. Noi dovremo fare più attenzione alle palle perse, stasera oggettivamente troppe, che con una squadra come Trieste, devastante in transizione, si traducono in altrettanti touch down.
Non so nulla ancora delle condizioni di Tommasini, ma alleno questi ragazzi ormai da tanto tempo: non ci mancano i sostituti, se non sarà in grado di recuperare sarà certamente pronto qualcun altro.
Praticò (assistant coach Trieste): noi siamo stati bravi a continuare a crederci sempre. Abbiamo costruito ottime soluzioni da fuori piedi a terra, abbiamo tirato ben 35 volte da 3 insaccando 14 bombe: in una partita normale questo significherebbe vincere di 20, ma siamo in una finale contro una signora squadra come Casale, che ha trovato le contromisure.
Non dovremo concedere tutti quei rimbalzi in attacco che si traducono in seconde e terze chances.
Javonte Green, alla fine uno dei match winner, ha segnato tanto più di voglia che di qualità. Noi abbiamo tanti ragazzi che si trovano per la prima volta in situazioni di così alta pressione, è qualcosa che è stato importante scrollarsi di dosso. All’inizio il solo Cavaliero ha interpretato nella maniera giusta l’incontro, sfruttando la sua enorme esperienza.
Bowers: i miei tiri da tre sono solo la conseguenza del fatto che gli avversari nel mio ruolo sono molto più alti e grossi di me, pensare di competere alla pari sotto canestro è impossibile.
Ma è in situazioni come queste che esce la tecnica e l’esperienza dei giocatori, e questo mi ha permesso di cercare e trovare soluzioni alternative, come peraltro era stato pianificato.
Questa vittoria è l’ennesima dimostrazione che quando giochiamo con iniziative personali ed improvvisate dei singoli andiamo subito sotto, ma quando giochiamo di squadra si innesca la nostra qualità e la nostra potenza che tra l’altro infiamma l’Arena, che ci dà una enorme energia.
Permettetemi di fare un augurio a Tommasini, spero di rivederlo in campo in gara 2, infortuni del genere non si augurano a nessuno.
Francesco Freni per Sport In The City
in onda ogni lunedì alle 18:00 su Radio City Trieste

E’ uscito il running order per il ROCK FEST BARCELLONA che si terrà nella città catalana dal 5 al 7 Luglio 2018.
Il Parc de Can Zam ospiterà 51 band in totale, che si esibiranno su 2 palchi identici e all’interno di un tendone.
Molti nomi di spicco dal mondo della musica rock e metal, dai Kiss ai Judas Priest, da Ozzy Osbourne agli Scorpions
Una tre giorni di grande musica per un’evento che, anche quest’anno, si colloca tra i top festival europei.

Andrea “Mr. Rock” Sivini per Rock On – radio show
in onda ogni martedì dalleore 20 su www.radiocitytrieste.it

TREVISO – L’Alma Trieste chiude in tre partite una serie in cui addetti ai lavori e stampa nazionale la davano per sfavorita nonostante il fattore campo favorevole.
Lo fa nel più autoritario ed indiscutibile modo possibile: mette 32 punti fra sè ed avversari che sul loro campo avevano riservato solo batoste alle squadre triestine negli ultimi 39 anni.
Gara 3 è senza storia. Se nelle prime due partite Treviso era arrivata ad un soffio dall’espugnare l’Alma Arena, giocando alla pari e dando vita a contese equilibrate e spettacolari, in gara 3 la banda di Pillastrini appare in completa balia della squadra triestina che, per bocca dello stesso coach biancoblù, ha disputato la partita perfetta, interpretando con precisione svizzera le rotazioni difensive, attaccando con pazienza, efficacia e precisione il canestro trevigiano.
Capolavoro anche di coach Dalmasson, che dosa minuziosamente il minutaggio dei suoi uomini, apparsi costantemente superiori anche sul piano fisico.
Treviso, dopo un primo quarto in cui si mantiene in linea di galleggiamento, subisce una prima spallata dagli ospiti nel secondo quarto, quando Federico Loschi, trevigiano doc, infila due bombe che innescano la fuga che si rivelerà decisiva.Treviso affretta conclusioni in attacco, si fa prendere dalla frenesia del recupero, Trieste chiude la porta sotto canestro e gli esterni della Marca sembrano sfiduciati dopo una serie incredibile di errori da fuori. Primo tempo che si chiude con Trieste meritatamente avanti di 16, con l’inerzia tutta dalla sua e l’impressione di avere ancora molta benzina nelle gambe, a differenza di avversari il cui linguaggio del corpo tradisce stanchezza e frustrazione.
La partita però può essere ancora lunga, specie al Palaverde e specie contro una squadra che nell’arco della stagione ha saputo compiere recuperi e break importanti in pochissimi minuti.
La bomba da palleggio di Cavaliero in apertura di terzo quarto fa però capire che oggi non ce n’è per nessuno.
Si continua sulla stessa falsariga per il resto della contesa, con distacco che si dilata progressivamente per il disappunto del pubblico di casa (in qualche frangente piuttosto ingeneroso verso una squadra che in ogni caso ha disputato una stagione di altissimo livello) e la gioia incontenibile degli almeno 300 triestini al seguito, molti dei quali accoglieranno festosamente la squadra di ritorno all’Alma Arena in piena notte.
Sembra un sogno, ma non lo è: Trieste sbanca Treviso, e raggiunge la finale playoff con il fattore campo dalla propria parte.
L’Alma ci arriva per il secondo anno consecutivo, ma stavolta dalla porta principale, dopo aver dominato la stagione regolare e travolto ogni avversario nei playoff.
Ora rimangono 3 partite, le tre partite della vita, ed i ragazzi di Dalmasson avranno l’opportunità di gustarsi in pantofole i match dai quali sapranno chi, fra BOF e Casale, contenderà a Trieste il compimento del capolavoro. #completethemission #almassimo

Francesco Freni per Sport In The City
in onda ogni lunedì alle 18:00 su Radio City Trieste

Gli amanti dei concerti festosi, quelli carichi di energia, durante i quali è assolutamente impossibile rimanere fermi, non perderanno l’occasione di farsi travolgere dall’onda musicale che sta per arrivare a Capodistria (Slovenia) il prossimo sabato sera.
La band cosmopolita dei Gogol Bordello, capitanata dello storico leader ucraino Eugene Hütz con i suoi immancabili mustacchi, ritorna in zona per inaugurare la stagione dei grandi eventi scegliendo come tappa questa volta il litorale istro-sloveno.
Scelta quanto mai azzeccata sia per la posizione molto ghiotta per un forte richiamo di pubblico sia per l’anima della band con il cuore sempre rivolto verso l’amato Est del vecchio continente. Quello che ci aspetta è una festa senza limiti all’insegna del Gipsy Punk, organizzata da Vigna PR e KODA Events, che ci permetterà di assistere alla performance di una delle più travolgenti realtà musicali attualmente in giro per il mondo a presentare l’ultima fatica Seekers and finders, dal quale prende anche il nome questo tour. Se conoscete i Gogol Bordello sapete bene quello che vi aspetta, se invece non avete ancora avuto modo di farvi travolgere dalla loro musica allora diamoci appuntamento sabato 2 giugno a Capodistria in piazza Tito, perché la vera essenza dei Gogol Bordello la si coglie assistendo ai loro concerti.
Cristiano Pellizzaro per Radio City Trieste

TRIESTE – Trieste bissa il successo di gara 1 nelle semifinali playoff contro Treviso in una partita caratterizzata dalla prestazione mostruosa del suo fuoriclasse americano: 33 punti con 51 di valutazione per Javonte Green spiegano da soli l’impatto che l’ala americana ha avuto sul match, condotto con fatica dalla squadra triestina per quasi tutta la sua durata, con il massimo vantaggio di 12 punti raggiunto ad inizio di quarta frazione e l’imperioso rientro di Treviso, squadra che durante tutta la stagione si è dimostrata capace di strappi importanti, break improvvisi e recuperi insperati soprattutto quando riesce ad esprimere il suo devastante gioco in transizione.
Proprio nel momento di maggiore difficoltà, con la De Longhi rientrata a -2 ad una manciata di minuti dal termine, Trieste reagisce, alza clamorosamente i colpi in difesa, non permette tiri facili, e peraltro Treviso sbaglia i pochi che le vengono concessi.
Nella giornata in cui Green si dimostra immarcabile per i giocatori di questa categoria, Trieste riaccoglie il miglior Fernandez, uomo capace di rimettere ordine in regia in un momento in cui Mussini, pur volonteroso e nella partita, subisce oltremodo la fisicità di Imbrò, Swann e Fantinelli e perde un po’ di lucidità nei momenti topici del match.
Grande partita anche di Alessandro Cittadini, che a 39 anni mette al servizio della squadra la sua consolidata esperienza a questi livelli ed in queste situazioni, in una giornata in cui Bowers viene ben neutralizzato dai lunghi avversari, porta a scuola di fondamentali difensivi i lunghi di Treviso, permettendo di fatto all’Alma di reggere l’urto del rientro avversario.

Ora la serie riparte dal 2-0 e si sposta nella Marca: ambiente con pressione paragonabile a quella esercitata dall’Alma Arena, ma De Longhi già arrivata al classico “dentro o fuori” da playoff e dunque con la pressione tutta dalla sua parte.
Sarà un nuovo spettacolo, con due squadre al top che giocano una pallacanestro simile, spettacolare, intensa. E’ realmente un vero peccato che una fra le due non potrà proseguire nel sogno promozione.
Trieste è arrivata ora a 4 vittorie dal traguardo: il motto #completethemission appare, bando alla scaramanzia, ormai in vista. Per realizzarlo è indispensabile, però, mantenere alta la concentrazione e limare quei cali di tensione che hanno talvolta spento la luce in attacco.

Dalla sala stampa:
Javonte Green: “Le cifre dei singoli non sono importanti. Ciò che è importante è che la squadra ha lavorato tutta insieme per il risultato, e la mia prestazione è frutto anche di tutto questo lavoro. Per noi è importantissimo aver recuperato un giocatore come Fernandez, con il quale già da inizio stagione ci siamo intesi a meraviglia e che riesce a mettere calma ed ordine nel gioco mettendo i compagni nella migliore situazione”
Stefano Pillastrini: “Sono molto arrabbiato per la prestazione della mia squadra. Al di là della prestazione mostruosa di Green, abbiamo sprecato alcune occasioni in campo aperto con l’inerzia tutta a nostro favore permettendo a Trieste di riprendere coraggio. Inoltre, se per un po’ abbiamo ripreso a far girare la palla nella maniera corretta, per tutto l’arco della partita non ci siamo invece riusciti. Sono invece soddisfatto della buona prestazione difensiva, ma per pensare di vincere a Trieste ci vuole ben altro”
Eugenio Dalmasson: “Javonte ha disputato una prestazione clamorosa con numeri da fuoriclasse, ma sono soddisfatto da come sia stato supportato da tutta la squadra. Negli ultimi minuti ho inserito Fernandez per Mussini in quanto nonostante la consueta intensità nella costruzione di gioco, anche se è capace e deve fare molto meglio, alla fine ha sofferto la superiorità fisica degli avversari di reparto, perdendo un po’ di lucidità. In serie di questo genere è fondamentale recuperare velocemente sia fisicamente che mentalmente, e non è una cosa facile. Ora andiamo a Treviso, di certo l’ambiente non sarà amichevole come quello di casa, dovremo di certo migliorare la qualità del gioco per pensare di vincere lì”

Francesco Freni per Sport In The City
in onda ogni lunedì alle 18:00 su Radio City Trieste

A due giorni dall’inizio della serie di semifinale playoff 2018 fra Alma Pallacanestro Trieste e De Longhi Treviso Basket, abbiamo sentito il coach di Treviso Stefano Pillastrini che ci ha rilasciato questa intervista in esclusiva per Radio City Trieste

Buongiorno coach. Due giorni alla sfida di semifinale fra Trieste e Treviso: uno scontro di grande tradizione e con un grande passato alle spalle. Come sta la squadra, in che condizioni ci arrivate?
Direi bene. Siamo pronti nel momento cruciale della stagione. Abbiamo il 100% degli effettivi a disposizione senza situazioni dubbie sul piano fisico. Direi che siamo al top nel momento giusto.
Trieste e Treviso in questa stagione si sono incontrate già tre volte, ormai si può desumere che conosciate a vicenda ogni minimo particolare delle rispettive avversarie. Secondo lei a questo punto c’è ancora spazio per inventarsi qualche soluzione tattica inedita o sarà più che altro una questione di approccio mentale alla serie o magari di freschezza fisica, o che altro?

E’ vero, è la terza volta che ci incontriamo ma in effetti è la prima volta che le squadre saranno al completo: negli incontri precedenti fra infortuni e americani non ancora arrivati c’era sempre qualche assenza importante. Dunque sarà una sfida completamente nuova, fra squadre di sistema che praticano una pallacanestro molto consolidata. Non so se Trieste cercherà soluzioni tattiche nuove o diverse, noi faremo la nostra solita pallacanestro, non andremo in cerca di cambiamenti, si parte alla pari.

Stefano Attruia in un intervista apparsa ieri sul quotidiano di Trieste afferma che nella sua carriera ha vinto in Italia, Grecia e Spagna nelle squadre che sono state più brave a trasformare la pressione (e sia a Trieste che a Treviso ce n’è tanta nell’ambiente) in energia positiva. E’ d’accordo?
Assolutamente sì. I playoff si vincono se si riesce a cavalcare la famosa esaltazione da playoff, che è come benzina. Non credo che per squadre di questo livello la pressione possa giocare brutti scherzi.
Altro fattore da gestire in una serie playoff è il fattore casalingo. Lei conosce la spinta che sia l’Alma Arena che il Palaverde riescono a dare ai propri giocatori anche nei momenti di difficoltà. A questi livelli, con l’esperienza di questi giocatori e a questo punto della stagione è davvero un vantaggio fondamentale?
In effetti non lo so. Lo scopriremo nel corso della serie. Sono convinto però che al di là del numero di partite giocate in casa alla fine la spunterà la squadra più forte.
Parliamo della sua squadra. La scorsa estate avete rivoluzionato il roster, lei stesso ha affermato che con la partenza di giocatori importanti e storici e l’arrivo di pedine già pronte per la categoria, specie fra gli italiani, Treviso avrebbe cominciato un nuovo ciclo. Come giudica la stagione? E’ soddisfatto o magari ha qualche rimpianto per come sono andate le cose nella prima parte?
Nella prima parte della stagione non avevamo un americano. Se avessimo occupato da subito quella casella avremmo probabilmente superato il momento difficile conseguente agli infortuni di Antonutti e Bruttini, che sono stati a lungo fuori, ma avremmo sprecato una carta che poi ci ha permesso il recupero nel girone di ritorno. Peraltro, l’anno scorso avevamo vinto la stagione regolare e comunque siamo usciti in semifinale, pertanto arrivare primi lascia il tempo che trova
Un’ultima domanda: in semifinale ci sono tre squadre che messe assieme hanno portato a palazzo più di 220 mila spettatori nella regular season. Se aggiungiamo Verona, superiamo i 260 mila. E’ il segno che, soprattutto grazie alla presenza di piazze con grande tradizione la A2 è un campionato che piace. Come giudica la categoria? quali sono gli aspetti positivi rispetto alla serie A?
Campionato molto bello. C’è professionismo e professionalità, tanti italiani e questo piace alla gente. In A2 il pubblico si identifica con la squadra, la segue anche durante stagioni non di vertice: è diverso in situazioni con otto stranieri, se il livello dei risultati e del gioco non è alto c’è disaffezione. 
 
Appuntamento per gara 1 e gara 2 all’Alma Arena, rispettivamente domenica 27 maggio alle 18:00 e martedì 29 maggio alle 20:30, e con gara 3 al Palaverde venerdì 1 giugno alle 20:30. Difficile fare pronostici: al di là di pretattica e tatticismi le due squadre si equivalgono, si tratta probabilmente di una finale anticipata.
 
Francesco Freni per Sport In The City
In onda ogni lunedì alle 18:00 su Radio City Trieste

TRIESTE – L’Alma parte con il piede giusto anche in gara 1 dei quarti di finale dei playoff. Davanti ad uno spettatore speciale, Jordan Parks, tornato a Trieste per una rimpatriata in quella che considera ancora la sua seconda casa, Montegranaro si rivela un avversario ben più duro di quanto dica il risultato finale: per 30 minuti coach Ceccarelli riesce, in un modo o nell’altro, a guastare il meccanismo perfetto della squadra di Dalmasson, specie grazie ad un Corbett particolarmente efficace.
E’ solo negli ultimi 10 minuti che Trieste, facendo valere la lunghezza sterminata della sua panchina (pur con Janelidze e Baldasso in tribuna), travolge gli ospiti come una marea inarrestabile, per usare le parole del coach ospite.
Partenza sprint per Montegranaro, che colpisce a ripetizione in penetrazione sia con la sua guardia americana sia con il lungo Amoroso, peraltro attesi alla vigilia come sicuri protagonisti. Il 2-16 iniziale non spaventa Trieste, che però fatica tantissimo ad arginare un attacco ospite pressochè perfetto. Il primo quarto si chiude sul 20-27.
Trieste inizia a registrare le armi in attacco ed a chiudere con maggiore attenzione in difesa. La coppia americana triestina sale sugli scudi, ed assieme a Cavaliero, oggi particolarmente ispirato, propiziano il controbreak biancorosso.
Mussini ed ancora Bowers coronano la rincorsa prima con il pareggio, poi con il primo vantaggio. I 30 punti segnati nella seconda frazione permettono a Trieste di andare negli spogliatoi sul +5 sul 50-45.Nel terzo quarto non cambia il leit motif del primo tempo. Tutti i tentativi di fuga biancorossa sono vanificati dalla pronta reazione ospite, che resta pericolosamente incollata ad una formazione triestina che pare aver raggiunto l’equilibrio specie in attacco: 72-67 il parziale, con risultato ancora apertissimo.
La quarta frazione registra il crollo di Montegranaro con una prestazione sopra le righe dei ragazzi di Dalmasson. Cavaliero sembra inarrestabile, Mussini e Fernandez sono finalmente precisissimi da fuori, Bowers e Green imperversano in ogni angolo del campo, Prandin sembra materializzarsi ovunque come un incubo per gli avversari, anche Loschi si iscrive alla sagra del tiro da fuori: alla fine Trieste chiuderà con un clamoroso 60% da oltre l’arco.
Nel finale i coach danno respiro ai propri giocatori più importanti, c’è tempo per la meritata standing ovation ai protagonisti nel frastuono dell’Alma Arena, e per un infortunio muscolare a Powell sembrato subito abbastanza grave ma la cui entità verrà valutata nelle prossime ore.
33 punti segnati in 10 minuti valgono la larghissima vittoria, dedicata da tutti a Sveva, piccola cestita fan biancorossa che sta giocando la sua partita più difficile.
Martedì prossimo gara 2 comincerà dallo 0-0: il compito più difficile per coach Dalmasson sarà quello di convincere i suoi giocatori che in una serie playoff una vittoria di 31 vale il tempo di un amen.

Francesco Freni per Sport In The City
Ogni lunedì alle 18:00 su Radio City Trieste

TRIESTE – Finisce con l’obiettivo minimo la stagione della Triestina che resta fuori dai play-off: la salvezza, forse non è il massimo, ma va pur ricordato che la squadra era ripescata e fatta quasi all’ultimo momento.
Restano comunque parecchi rimpianti perchè la squadra che ha lottato alla pari contro le prime dieci della classifica, non è riuscita a raccogliere i punti con le formazioni di livello inferiore. Ennesima prova, proprio contro la Sambenedettese, in cui ci si potrà mangiar le mani perchè, con i risultati delle altre formazioni, una vittoria avrebbe permesso la continuazione della stagione.
Il rimpianto? Se avesse giocato almeno l’ultima mezza dozzina di partite con la voglia e la determinazione come nel confronto con la Sambenedettese, i play-off li avrebbe senz’altro disputati, partendo anche da una discreta posizione.Anche contro la Samb la Triestina ha avuto l’occasione per i tre punti che le avrebbero fruttato la post-season: in vantaggio nel primo tempo con Bracaletti che ha trasformato un calcio di rigore per fallo di mano di Conson, diverse altre buone offensive, seppure senza nessuna conclusione efficace, gli alabardati sono stati raggiunti sugli sviluppi di un corner.
Boccanera è uscito in presa ma ricadendo ha perso la palla che è stata buttata dentro da Miceli.
Nel finale, punizione dal lato corto dell’area, la barriera salta e Bellomo allarga il braccio: nuovo rigore ma, stavolta, Bracaletti calcia male e Perina riesce a respingere.
Finisce con il pareggio e con i tifosi indecisi se applaudire o meno. Adesso inizia un altro campionato.

Guerrino Bernardis per Radio City Trieste
Commenti e reazioni nel corso di SPORT IN THE CITY in onda dalle ore 18 di lunedì su www.radiocitytrieste.it