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Visti per voi da Roberto Alessio (Radio City Trieste)

creative-controlCreative Control
Ambientato in una New York dei prossimi cinque minuti, dove dei  quarantenni geni che spiccano per la loro creatività  sono  incapaci di vivere la vita reale.
Divertente commedia in bianco e nero sulle relazioni sociali inesistenti,  quando il virtuale supera il reale e l’uomo vive meglio da solo, dietro lo schermo di un computer che si porta addosso come un paio di occhiali.
Da vedere, anche se lo vediamo e lo viviamo  già  nella quotidianità.

mon-angeMon Ange
Antoine de Saint Exupery nel suo celebre “le petit prince” aveva  detto “l’essenziale non è visibile agli occhi, si vede meglio con il cuore”.
L’essenza di Mon Ange potrebbe essere tutta in questa definizione, per una storia d’amore  delicata tra una ragazza cieca ed un bambino invisibile.
Quando lei riacquista la vista le cose sembrano essere profondamente diverse,  fino a compromettere un lieto fine non del tutto scontato.
Un film che, pur non avendo molta attinenza con un festival di fantascienza,  ha avuto il merito di farci ricredere nell’amore e nell’accettazione di chi ci sta vicino,  ad occhi chiusi. Forse, tutto sommato,  è proprio questa la fantascienza.
A giudicare degli applausi in sala, il pubblico ha gradito.

kill_commandKill Command
Su un’isola deserta un gruppo di marines viene inviato a svolgere un’esercitazione contro dei robot.
In realtà,  l’esercitazione la fanno proprio i robot,  costruiti da uno dei marines, robot  a sua volta.
Film banale e piuttosto scontato, tutto sommato un dejà vu  che non aumenta il prestigio del festival.
Si può tranquillamente evitare.

Visti per voi da Roberto Alessio (Radio City Trieste)

morgan-3-2Morgan
L’ennesimo tentativo di creare in laboratorio un essere superiore fallisce miseramente. Quando l’entità acquisisce consapevolezza di sé,  allora  iniziano i guai, e  la creatura si ribella al suo creatore.
Un’agente speciale viene mandato in missione con il compito di valutare e terminare la creatura, ma, alla fine, chi è la creatura e chi  il creatore?
Film appena gradevole, penalizzato da scene violente e  tutto sommato anche prevedibili, specialmente se alla fine, la creatura non è  da sola.
Si può fare di più,  specialmente con le grandi firme Scott.

i-am-not-a-serial-killer-artI’m not a Serial killer
John ha 16 anni e potenzialmente è un serial killer. Ne ha tutte le caratteristiche, ma anche delle regole ferree per evitare di fare del male.
Quando scopre un autentico mostro nel suo vicino di casa, dovrà far uscire il suo lato oscuro per fermarlo; e per fare del bene,  sarà costretto a fare del male.
Un gradevole film ambientato in un midwest sommerso dalla neve, dove si uccide per amore e si fa del male per il bene.
Nel cast il “mostro” è Christopher Lloyd ( “Ritorno al futuro”), affiancato da un bravo e promettente Max Records (bambino nel film “Nel paese delle creature selvagge”).
Qualche scena splatter, per un finale tra l’horror e il satanico, non aggiungono nulla di nuovo al genere. Si può vedere, senza grandi aspettative.

Visto per voi da Roberto Alessio (Radio City Trieste)

for-the-love-of-spock-a-great-spockcumentary-review-2016-imagesFor the Love of Spock
A cinquant’anni dalla nascita di Star Trek,  Adam Nimoy, figlio del celeberrimo Leonard, ai più  noto per aver vestito i panni del sig.Spock, ci propone un ritratto inedito di suo padre.
Un film documentario di rara bellezza che non fa sicuramente rimpiangere i ben più acclamati film dello stesso genere, con registi più famosi  e maggiori risorse economiche.
Ecco, dunque, il sig.  Spock  visto con gli occhi del figlio regista, con la narrazione di tutti i protagonisti della saga trekiana,  quella “classica” per intenderci.
Docufilm intenso che ci propone non solo un attore, ma soprattutto un uomo e un padre di famiglia inedito.
Alla fine gli applausi a scena aperta non vanno solo all’icona pop della fantascienza, attore e padre, ma anche a tutti quei padri che non ci sono più e che negli anni Settanta hanno accompagnato i propri figli a seguire quella che, ancora oggi, è  probabilmente una delle serie di fantascienza più belle di sempre.

Parola di Geco

A cura di Cristiano Pellizzaro    www.facebook.com/latanadeigechi
latanadeigechi.blogspot.com

Parola di Geco vi saluta con un argomento inconsueto questo mese e lo fa parlando di riproduzioni, statuette e modellini di artisti e volti musicali. Chi per collezione, chi per abbellimento di una stanza e chi invece per passione sfrenata verso i propri idoli non manca di avere in casa qualche riproduzione in scala, apprezzerà sicuramente www.knucklebonz.com. Numerose statuette riproducono innumerevoli nomi della scena rock ritratti nelle classiche pose in cui siamo abituati a vederli.

Decisamente tutto un altro tipo di prodotto, le riproduzioni dei Daft Punk affidate tre anni fa oramai alla nipponica Bandai Tamashii Nations. Tutto curato nei minimi particolari, dai caschi alle articolazioni snodabili in modo da far assumere svariate pose ai modellini. In dotazione c’erano anche sette paia di mani intercambiabili. Qualcosa in rete dovreste riuscire a trovare ancora. Attenzione perché non solo i costi non erano uno scherzo, ma di questi due modellini, se ne potevano ordinare uno solo alla volta.

Parliamo di Ocarine adesso. Sapevate che la cittadina emiliana di Budrio vanta una tradizione mondiale per quanto riguarda questo strumento? E c’è pure un museo a Budrio. E sapevate che sempre a Budrio ogni anno c’è il festival dell’ocarina (ocarinafestival.it)? Mai sentiti gli Ocarina Ensamble? Sapevate che Burt Lancuster durante le riprese del film Novecento ha voluto andare a Budrio proprio per questo motivo e che da Budrio proviene l’ocarina usata da Simon Le Bon nel brano The Chauffeur? www.ocarina.it e comune.budrio.bo.it.

Spesso si sente parlare di bootleg, una registrazione pirata pubblicata non dalla casa discografica ufficiale ma da piccole etichette non autorizzate o addirittura da privati e poi messa in circolazione tramite canali non ufficiali, collezionisti, ricercatori e appassionati. Molte volte si tratta di registrazioni effettuate dal pubblico e se non ci sono ritocchi, la qualità può essere pessima. In altri casi ma ben più rari invece le registrazioni sono effettuate direttamente dal banco del mixer e quindi sono pressoché ottime. Si sa di bootleg molto ricercati che valgono una fortuna e che nel corso degli anni sono entrati nella leggenda, per alcuni di questi gli artisti e le case discografiche decidono di stamparli ufficialmente come è stato fatto per il “Live in Santa Monica ‘72” di David Bowie del tour di Ziggy Stardust. All’epoca la serata fu trasmessa dalla celebre radio KMET di Los Angeles. Chi si trova in possesso del bootleg originale non deve aver paura di vedersi svalutare il proprio gioiello, che in questi casi aumenta inevitabilmente di valore tanta è stata la fama della registrazione che girava solamente in versione non autorizzata.

Per non abbandonare l’argomento dei bootleg, on line ho trovato qualcosa riguardante Lou Reed. Bootblogger-lyoko.blogspot.it, opera titanica di un blogger, che tratta di tutti i bootlegs dell’artista scomparso. Completo e preciso, deve essere costato una notevole fatica realizzarlo. Davvero un gran tributo a Lou Reed.

Siete già con la testa ai live che i Depeche Mode terranno l’anno prossimo? Allora iniziate ad imparare e memoria i testi delle canzoni in modo da cantarle a squarcia gola ai concerti. La pagina web che fa per voi è sukkology.net/tnt/, sito amatoriale che vi offre tutti i testi con traduzione e nel pieno rispetto del copyright degli autori. Il lavoro svolto dal suo ideatore è talmente curato, ordinato e preciso che mi sembrava interessante segnalarvelo. Nelle note della home page s’invitano i visitatori a collaborare integrando con traduzioni in altre lingue e testi di altri artisti. Lo stesso sito ospita già una sezione dedicata ai Cure.

 

city-incontri-giovedi-ore-12“CITY INCONTRI” nuovamente in onda su Radio City Trieste !
Una nuova serie di trasmissioni dove, come già successo l’anno scorso, verrà data la “parola” a tanti ospiti che interagiranno con gli ascoltatori su temi riguardanti le problematiche sociali della nostra città.
A condurre gli incontri, con la sua consueta verve ricca di battute, lo “zio Claudio” (Piuca), noto ed amato speaker della “City” che raggiungerà, di fatto, le case degli ascoltatori non solo triestini, ma anche di altre realtà regionali, nazionali ed addirittura internazionali.
In collaborazione con il Comune di Trieste, Area Promozione e Protezione Sociale – Servizio Residenzialità, “CITY INCONTRI” aiuterà a comprendere meglio le problematiche dei nostri giorni confrontando voci, opinioni e pareri in un’ora di ricco confronto e dibattito.
La prima puntata della nuova serie, in onda giovedì 27 ottobre dalle ore 12 (mentre tutte le seguenti inizieranno alle ore 11), avrà come gradito ospite l’ Assessore Comunale ai Servizi e Politiche Sociali Carlo Grilli.

Per ascoltare Radio City Trieste in web-streaming basta collegarsi al sito  www.radiocitytrieste.it dove, tramite una comoda interfaccia, è possibile seguire la diretta anche in video, tramite delle webcam installate all’interno dello studio di trasmissione.
Lo streaming audio di Radio City Trieste è ascoltabile anche con tutti gli apparecchi di nuova generazione come Smartphones, Iphones, Tablet e Ipad tramite la comodissima applicazione (gratuita) TuneIn Radio, facilmente scaricabile da tutti gli App Store.
L’interazione con gli ascoltatori potrà avvenire, oltre che attraverso la classica linea telefonica al numero 040-361050, anche tramite i “social” dell’emittente, Facebook e Twitter in primis.
Buon ascolto!

zuccheroIn occasione dell’imminente data di Ljubljana del “Black Cat World Tour 2016“, Roberto Alessio vi accompagnerà in un viaggio attraverso la storia musicale di Zucchero, in uno “Special” molto….speciale!
In onda su www.radiocitytrieste.it dalle ore 18.00

Parola di GecoA cura di Cristiano Pellizzaro    www.facebook.com/latanadeigechi
latanadeigechi.blogspot.com

A metà del mese scorso, in occasione dei concerti italiani della band inglese The Who che non passava nel nostro paese dal 2007, scartabellando nei miei archivi ho trovato alcuni articoli di un po’ di anni fa che li riguardavano per due iniziative curiose che ho pensato bene di raccontarvi.
La celebre band oramai composta solamente da Roger Daltrey e Pete Townshend, nel 2013 in occasione del tour negli Stati Uniti è stata protagonista di un’iniziativa benefica a Providence nel New England, città dove ritornavano dopo l’annullamento del concerto del 1979.
the_whoIn quell’occasione le forze dell’ordine decisero di annullare l’evento per motivi di ordine pubblico, ma in questa nuova occasione invece il concerto non solo si è svolto regolarmente, ma gli organizzatori decisero di regalare l’ingresso a chi si fosse presentato alla cassa con il tagliando autentico di trentatré anni prima. Il biglietto originale del concerto del 1979 sarebbe stato messo all’asta e i ricavati dati in beneficenza.
La seconda invece risale a dieci anni fa in Germania, quando il tour fece tappa ad Hannover. Per quell’occasione la nota marca automobilistica della Volkswagen, volendo celebrare il VW Bus mitico pulmino in voga tra gli anni ’60 e ’70, decise di organizzare un concerto degli Who offrendo l’entrata gratuita a tutti quelli che si sarebbero presentati a bordo dello storico furgoncino. Tutti gli altri avrebbero potuto godersi lo spettacolo da un maxischermo posto all’esterno dell’area dello spettacolo.

Più semplice da realizzare rispetto alle percussioni artigianali che vi ho presentato il mese scorso, il Flexatone, brevettato negli anni ‘20 nel Regno Unito e adoperato da band e compositori più di quanto si possa immaginare, è uno strumento utilizzato per la creazione di effetti sonori speciali anche nel cinema. Lo potete realizzare pure voi senza essere troppo pratici nei lavori manuali. Volete una conferma di quanto vi sto dicendo? Seguendo le indicazioni del filmato Do it yourself Flexatone postato su Youtube e vedrete che non vi prendo in giro.

Rimanendo sempre connessi al canale del tubo già che ci siete e gustatevi qualche filmato dei Blue Man Group. Qualcuno se li ricorderà per averli visti partecipare a diversi spot pubblicitari di alcuni anni fa. Stiamo parlando di un simpatico collettivo teatrale fondato sul finire degli anni ’80, che rivisita celebri brani rock con attrezzi e metodi non tradizionali. Rari purtroppo i loro spettacoli live in Europa. Per ogni informazione visitate il sito ufficiale www.blueman.com

Se siete musicisti indipendenti il libro che vi segnalo adesso farà sicuramente al caso vostro. Tutte le dritte, le informazioni e gli escamotage necessari per divulgare la vostra musica li trovate nella pubblicazione Rock In Progress – Promuovere, distribuire, far conoscere la vostra musica”. Autore Daniele Coluzzi, edizioni  Effequ. I migliori nomi della scena indipendente italiana hanno prestato la loro esperienza all’autore per poter realizzare questo testo, svelando per voi i loro segreti e consigli per come muoversi e realizzare il vostro progetto. effequ.it.

the_doors_1968Questo mese in chiusura di rubrica vado a trattare un argomento a me caro, i Doors, una delle mie band preferite. A tal proposito vi parlerò di quella che negli ultimi anni è diventata una moda nel mondo del turismo musicale, ovvero i viaggi a tema seguendo degli itinerari delle Star, con la sola differenza che in questo caso trattasi di qualcuno che in questo ambito si era mosso già diversi anni fa. Ricerca, passione e sacrificio sono stati i punti di forza che hanno permesso a Rainer Moddeman di poter raggiungere un obbiettivo che gli è valsa la soddisfazione di tutta una vita: diventare uno dei maggiori conoscitori al mondo del mito dei Doors. Il suo nome non vi dirà nulla, ma tra i ringraziamenti del libro Jim Morrison e i Doors On The Road, oppure tra i crediti del documentario The Doors in Europe, troverete pure lui. Cercatelo su di un motore di ricerca oppure digitate Doors Quarterly, il sito da lui diretto, potrete leggere diverse informazioni che non sono le solite baggianate dalle quali siamo oramai assuefatti. Troverete un interessante resoconto dei Doors a Francoforte nel 1968, personaggi sempre rimasti dietro le quinte, molte curiosità e gli itinerari “storici” per chi volesse andare in pellegrinaggio a Los Angeles o Parigi. Non sarà il sito esteticamente più bello che possiate visitare, ma vi assicuro che ne vale la pena e soprattutto vi assicuro che Rainer esiste veramente.

 

MichelAngoloMichele Marolla ritorna alla radio dopo una pausa di… 38 anni!
Un salto temporale dal 1977/’78 (Radio Regione e successivamente Radio Nord Est) al 2016 (Radio City Trieste), e lo fa portando in onda “Il MichelAngolo“, un “angolo a tema”, ogni volta diverso, dove poter ascoltare della buona musica italiana (non esclusivamente), arricchita da commenti, aneddoti, interviste e quant’altro, con lo scopo di far capire meglio il contesto nel quale e dal quale musica e parole sono nate.
Ci sarà lo spazio per parlare delle canzoni e dei testi, ma anche di letteratura, poesia, teatro e, perché no, raccontare aneddoti ed esperienze personali.
Appuntamento allora su www.radiocitytrieste.it ogni martedì dalle 16 alle 18.

Parola di GecoA cura di Cristiano Pellizzaro    www.facebook.com/latanadeigechi
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Di ritorno dalle vacanze già da un po’ di tempo, con il mese di settembre siamo pronti a continuare con il nostro viaggio lungo i sentieri poco battuti della nostra amata musica.

Un argomento che vorrei trattare in apertura questa volta riguarda la Rock and Roll Hall of Fame, il tempio della musica dove gli artisti vengono accolti con cerimonia ufficiale venticinque anni dopo la pubblicazione della loro prima incisione discografica. Anche un semplice appassionato però può accedere all’Olimpo musicale contribuendo all’arricchimento dei loro archivi. Se siete collezionisti o possedete una notevole quantità di materiale interessante e temete per il destino dei vostri gioielli, potete decidere di donarlo per questa vasta raccolta che stanno meticolosamente mettendo assieme. Gli interessati possono visitare il sito rockhall.com e alla sezione Library and Archives, informarsi e conoscere meglio l’obbiettivo della missione dello staff guidato da Andy Leach.

Batteristi e percussionisti ai quali non spaventa il fai da te, ora scrivo per voi. Digitate su Google “lukarocco the drum club” e accedete al primo link della lista. Apprezzerete le istruzioni che questa pagina web vi fornisce per fabbricare alcuni strumenti in modo semplice e risparmiando, utilizzando anche materiali musicalmente poco convenzionali. Quindi adesso raccogliete tutte le informazioni e i materiali necessari che il divertimento non mancherà di certo.

Rimanendo in tema di strumentazione vi siete mai chiesti come vengono prodotte certe sonorità nei film dell’orrore? Uno strumento chiamato Waterphone, che solo a vederlo vi turberà, è un aggeggio metallico da suonare in svariati modi. Waterhpone.com è il sito dedicato a questo
curioso strumento inventato e realizzato da Richard Waters, così come altri oggetti musicali che troverete sullo stesso sito.

Proseguendo con il tema dei musei musicali iniziato il mese scorso, questa volta andiamo a Bruxelles capitale del Belgio, patria di Django Reinhardt e Adolphe Sax inventore dell’omonimo strumento. Il Museè des Instruments de musique, ospitato in un palazzo Art Nouveau le cui ringhiere rappresentano dei pentagrammi con tanto di note, mette in mostra in tutta la sua bellezza una vasta raccolta di strumenti musicali provenienti da tutto il mondo e ripartita su quattro piani. Assenti le solite didascalie dalle teche espositive, ad accompagnarvi ci penserà un audio guida di sola musica che cambierà tema automaticamente davanti ad ogni strumento grazie ad un sistema infrarossi. Sorprendente lo spazio dedicato alla vasta raccolta strumentale della famiglia delle cornamuse e zampogne. Interessante la sezione dedicata agli strumenti del 1900. Ricca la raccolta dei sassofoni, alcuni dalle forme bizzarre, che circondano una copia dello storico brevetto del 1846. mim.fgov.be

Se volete fare un bel regalo a qualcuno allora eccovi un sito dedicato alle immagini da appendere al muro: allposter.it. Nella sezione musica ricercate ciò che più vi piace. Certe immagini sono veri scatti d’autore e quindi non il solito poster da cameretta. Trovate pure riproduzioni di placcati originali di concerti d’epoca. Davvero un’idea per un regalo originale come vi ho accennato poc’anzi.

Parola di Geco

A cura di Cristiano Pellizzaro    www.facebook.com/latanadeigechi
latanadeigechi.blogspot.com

Anche nel mese di agosto Parola di Geco vi tiene compagnia e pensa a trovare per voi qualcosa di interessante per il periodo delle vacanze, decidendo di aprire questo appuntamento con la tecnologia e un argomento che ha stuzzicato la mia curiosità. Gli amanti e gli esperti del settore forse mi diranno di aver scoperto l’acqua calda, ma Reactable mi ha lasciato a bocca aperta e con tanta voglia di saperne di più sul suo conto. In rete non vi sarà difficile trovare delle informazioni interessanti a riguardo. Diversi video su Youtube vi faranno capire di cosa sto parlando e come funziona Reactable che a prima vista potrebbe sembrare un vivace gioco da tavolo. Sì ci si diverte, ma rimane comunque uno strumento per fare musica.

Chissà in quanti di voi saranno in possesso di un account su Youtube o altri servizi simili, e chissà quante volte avrete caricato un filmato fatto da voi ad un concerto. Ora però sarei curioso di sapere a quanti di voi almeno una volta uno di questi filmati è stato bloccato perché non autorizzato. Ci sono dei servizi appositi per questo tipo di cose, per scovare immagini, musica e video coperti da diritti di autore. Uno dei primi e dei più noti per questo tipo di servizi è stato Web Sheriff, creato appositamente per questo genere di cose. Il guardiano dei diritti d’autore in rete, sta dando noie alla gente mentre il portafogli del suo ideatore John Giacobbi si riempie. Sì, perché sono moltissimi gli artisti e non solo, che si sono rivolti a lui per stanare i “pirati”della loro immagine e delle loro creazioni. Il servizio funziona così: l’artista assolda lo sceriffo che scova il materiale, entra nell’account, blocca il file, e il sito dove era stato postato invia una mail di avvenuta rimozione al trasgressore, completa di elenco dei rischi penali ai quali vai incontro. www.websheriff.com, e mi viene in mente una canzone di un pochi di anni fa…I shot the sheriff

Facciamo adesso un viaggio a Stoccolma capitale della Svezia. Nel quartiere di Ostermalm, al numero 2 di Sibyllegatan si trova il Museo della Musica e del Teatro (Musikochteatermuseet.se). Qui la regola del “guardare ma non toccare”, vale solo in alcuni casi. Gran parte degli strumenti è a completa disposizione dei visitatori assieme a diverse postazioni d’ascolto; strumenti etnici, classici, moderni, Rock e multimediali. Alcuni di questi realizzati con oggetti impensabili o riciclati, che assemblati formano curiosi strumenti dalle forme improbabili. Il rinnovamento di alcuni anni fa prevedeva il trasloco dei locali dedicati al Rock scandinavo, in altra sede definitiva sempre a Stoccolma per la creazione della Music Hall of Fame della Svezia, terzo esportatore di musica al mondo. Una galleria apposita adesso raccoglie cimeli e documenti delle numerose star vichinghe che hanno invaso il pianeta. Ovviamente non poteva mancare una sezione tutta dedicata alla band più popolare della Scandinavia, gli Abba (www.abbathemuseum.com).

Giunti in chiusura anche questa volta, l’ultimo argomento di questo mese riprende quanto vi avevo accennato l’altra puntata al termine della terza parte de I Signori della dancefloor, ovvero il format televisivo BalconyTV. Di che cosa stiamo parlando lo scoprirete visitando il sito www.balconytv.com. Tutto è nato da un’idea partita da Dublino in Irlanda nel 2006, e da allora il mondo intero è stato contagiato. Numerosi staff formati appositamente in diverse città di moltissimi paesi, hanno scelto di aggregarsi a questo progetto che ha lo scopo di dare visibilità ai talenti locali mediante interviste ed esibizioni live che si svolgono proprio sui balconi cittadini con la vista più bella. Il tutto viene ripreso proprio come una partecipazione ad un programma televisivo e mandato in onda a puntate sul sito ufficiale. Cercate dunque balconytv.com e gustatevi quanto già prodotto dalla squadra della nostra città. Ma l’invito a scartabellare quanto in archivio vale anche per le produzioni delle altre città del mondo che fanno parte di questa famiglia.