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Dopo aver toccato i principali teatri italiani, finalmente Alessandro Mannarino sta per arrivare a Trieste. L’Impero crollerà, questo il nome dello spettacolo che andrà in scena mercoledì 2 maggio, è stato un tour molto lungo, tante sono state le repliche andate in scena nelle stesse città e altrettante le richieste di aggiungere ulteriori tappe così che il calendario, che inizialmente prevedeva la chiusura del viaggio proprio con la data triestina, si è da poco prolungato sino alla fine di luglio quando terminerà definitivamente la corsa nella sua città di Roma. L’evento che arriva in città (organizzato da Vivo Concerti e Vigna Pr) proporrà al Teatro Rossetti la musica e la poesia di uno dei più pregiati cantautori italiani della scena attuale, consacrato dal giudizio del pubblico sempre numeroso ai suoi concerti e dalla critica che mai si è risparmiata nei complimenti verso il cantautore romano. Le sue canzoni evocano personaggi, le musiche creano atmosfere e luoghi mentre l’inconfondibile timbro vocale concede all’ascoltatore la possibilità di sognare luoghi e situazioni esotiche. Una serata all’insegna del marchio cantautorale italiano. Uno spettacolo raffinato creato ad hoc per questo nuovo tour che conferma il talento di Mannarino. Assolutamente da non perdere.

Cristiano “Il Geco” Pellizzaro per Radio City Trieste

TRIESTE – Forse la miglior prestazione casalinga di questa stagione permette all’Alma di portarsi sul 2-0 nella serie degli ottavi di finale nei playoff 2018.
Se dopo gara 1 ci si poteva attendere una partita ruvida giocata sui labili binari dell’equilibrio nervoso, ogni timore è spazzato via dalla grandinata di canestri che Trieste abbatte sulla squadra lombarda.
Dalmasson questa volta, oltre a Coronica, rinuncia a Fernandez (ancora leggermente dolorante dopo la botta al ginocchio rimediata domenica scorsa) e rimette a referto Lollo Baldasso, mentre coach Vertemati rinuncia a Voskuil per dare ai suoi maggiore sostanza sotto canestro con Easley.
Già dalle prime battute l’Alma dimostra che oggi ha più “fame” degli avversari: aggredisce ogni pallone, sporca le linee di passaggio avversarie costringendo Frazier a tiri che insacca più per il suo talento che per come sono costruiti.
In attacco, l’asse Mussini-Bowers è una delizia per gli amanti della pallacanestro da maunuale: i giochi alto-basso (anche a ruoli invertiti) sono efficaci tanto quanto l’attacco al ferro di Green, e permettono ai biancorossi di piazzare un primo deciso break, complice una difesa lombarda non ancora pervenuta. Il quarto si chiude con Trieste già avanti di 8 grazie ad un buzzer beater di Da Ros.

Secondo quarto in cui Prandin, oltre alle sue tradizionali doti di difensore, dimostra di anche di saper essere preciso in attacco: i suoi 5 punti consecutivi rintuzzano il timido tentativo di Treviglio di riportarsi sotto, soprattutto grazie alle buone giocate di Easley ed alle invenzioni di Frazier.
Ci si mettono anche Baldasso e Loschi dall’arco, e Trieste vola sul +19, con il match che pare già instradato in una direzione ben precisa.
Gli ospiti recuperano qualcosa, ma i primi venti minuti si chiudono sul +15 Trieste (56-42).
Nel terzo periodo Treviglio prova la cartuccia, peraltro piuttosto scontata, della difesa a zona. Si riaccendono nuovamente Mussini e Bowers che la bucano a ripetizione sia da sotto che dall’arco e Green con alcune penetrazioni spettacolari ed i lombardi appaiono ormai sfiduciati quando il vantaggio triestino raggiunge e supera i 20 punti.
La frazione si chiude con una bomba di Loschi da otto metri all’ultimo secondo, che segna di fatto le sorti del match sull’85-59.
Ultimo quarto in cui i rispettivi coach risparmiano i loro uomini più importanti, c’è tempo per le standing ovations a Mussini, Green e Bowers e per l’esordio nei playoff di Schina e De Angeli, match che si chiude sul +15.
Ora Dalmasson dovrà essere bravo a resettare le menti dei suoi: gara 3 incomincia da 0-0, ed in Lombardia la musica sarà presumibilmente diversa.
Di certo, comunque, la serie parte da un notevole vantaggio, e risparmiare le forze in vista dei quarti di finale sarebbe un bel viatico dal momento che l’altro ottavo di finale fra Montegranaro e Biella, ora sull’1-1, richiederà almeno 4 partite.

Francesco Freni per Sport In The City
Ogni lunedì alle 18:00 su Radio City Trieste

SALO’ – Ennesima inconsistente prestazione della Triestina in trasferta: se c’era ancora da sperare nei play-off, la squadra di Princivalli avrebbe dovuto vender l’anima pur di uscire con i tre punti dal campo di Salò.
Ennesima delusione, invece, con una condotta di gara che parla più di rassegnazione che altro.
Primo tempo impalpabile degli alabardati subito sotto dopo quattro minuti, complice la solita disattenzione difensiva che lascia Marchi in area indisturbato offrire di testa a Magnino la stoccata vincente.
Minima reazione degli alabardati e con tutta calma i padroni di casa vanno al raddoppio: sfondano in fascia, Vitofrancesco al cross e Parodi infila.
Perso per perso, Triestina tutta avanti nella ripresa: qualcosa di meglio si vede ma di occasioni non ne arrivano.
Alla mezz’ora sussulto per la punizione vincente di Coletti, ma un minuto più tardi Salò nuovamente a segno: calcio d’angolo di Vitofrancesco e Paolo Marchi imbocca il corridoio centrale dell’area sguarnito e segna di testa.
Fuori Lambrughi per doppio giallo, la Feralpi trova praterie aperte e porta a quattro le reti con una ripartenza, quattro contro due, che Rocca conclude. Altra trasferta e partita davvero da dimenticare.
Guerrino Bernardis per Radio City Trieste
Sport in the City ogni lunedì dalle 18 su www.radiocitytrieste.it

PORTO SAN GIORGIO – Se i ragazzi di coach Dalmasson erano attesi ad un pronto riscatto dopo la cocente delusione di una settimana fa, la squadra ha risposto nel migliore dei modi, portando a casa due punti meritatissimi, frutto di una partita condotta dal primo all’ultimo minuto.
Risultato che ha molteplici effetti positivi: oltre a donare il primo posto assoluto in A2 all’Alma (Bologna ha perso a Mantova, ma Casale ha vinto a Scafati e dunque avrebbe superato i triestini in caso di sconfitta), posizione che porta in dote il notevole vantaggio di poter giocare in casa tutte le eventuali “gara 5” ai playoff, permette alla squadra biancorossa di lanciare un chiaro messaggio alle dirette rivali, mostrandosi capace di espugnare un campo difficilissimo, con avversari motivati a conquistare il quarto posto finale.
L’Alma ritrova in settimana tutti gli effettivi, anche se Da Ros viene tenuto precauzionalmente a riposo per un lieve risentimento muscolare e Dalmasson sceglie di lasciare a riposo capitan Coronica nel turnover dei “senior”.
Si rivede sul parquet per qualche minuto Juan Fernandez, ed in prospettiva questa è un’ottima notizia per Trieste, che si ritrova una devastante arma tattica in più: con il Lobito in cabina di regia si potrà infatti scatenare tutto il potenziale offensivo in posizione di guardia del neoarrivato Federico Mussini, capace anche alla terza uscita di prendere per mano la squadra e sostenerla nei momenti di maggiore difficoltà.
L’Alma può godere finalmente anche del miglior LBO della stagione: Laurence Bowers, limitato per lungo tempo da acciacchi di vario tipo, sta finalmente dimostrando in queste settimane il motivo per il quale è stato a lungo corteggiato dallo staff tecnico triestino. Un leader assoluto, un giocatore di una intelligenza cestistica non comune coniugata ad una tecnica superiore alla media in categoria.
Infine, nell’ultima e più importante trasferta della stagione regolare Dalmasson ritrova un Green concreto, concentrato, attento, preciso e determinante: il Green, in altre parole, formato casalingo del girone d’andata.
La cronaca si riassume in poche parole: Trieste parte fortissimo con Bowers e Mussini e rimane avanti fino al termine, nonostante ripetuti tentativi del duo Amoroso-Powell di riportare sotto Montegranaro.
Ad ogni tentativo di rimonta (il divario fra le squadre aveva ad un certo punto raggiunto i 14 punti per poi ridursi a 4 lunghezze a 4 minuti dal termine) corrisponde una reazione triestina con il controbreak. L’8-0 finale consente stavolta di gestire con disinvoltura anche gli ultimi minuti di gara.
Ora Trieste, con il fattore campo a favore fino alla fine, se la dovrà vedere con Treviglio (cliente non certo comodissimo, specie dopo l’ingaggio di JJ Frazier) al primo turno.
Poi, si vedrà. Intanto, godiamoci Trieste capolista.

Francesco Freni per Sport In The City
in onda ogni lunedì alle 18:00 su Radio City Trieste

 

TRIESTE – Inquietante è il minimo per definire la prestazione della Triestina che regala letteralmente ai marchigiani i tre punti – e fanno sei tra andata e ritorno – con una prestazione assolutamente incolore, priva della cattiveria che una compagine che vuole far qualcosa nei play-off dovrebbe avere.
Gli alabardati non sono mai stati capaci di cambiare il ritmo, di cercare di aggirare il fortino eretto dai marchigiani davanti alla loro area, di provare qualche giocata in verticale, di tentare qualche tiro in porta anche dalla distanza.
Non ci fosse stato l’episodio innescato dal retropassaggio di Troiani che ha mandato in porta Rolfini a metà della ripresa, con tutta probabilità il nulla di fatto non si sarebbe schiodato.
Nel dopo partita Nicola Princivalli si prende le colpe per non aver saputo motivare i suoi giocatori cercando di tenerli fuori dalla sconfitta, ma la sensazione è che agli alabardati in campo manca sempre la convinzione per uscire dal tran-tran che mette in discussione i play-off o, per lo meno, quel che potrebbero fare nella post-season se riusciranno ad entrarci.
La partita: una conclusione alta di Petrella, l’unica vera occasione alla mezz’ora, quando Lambrughi – uno dei pochi che si salva – parte dalla sua area, arriva in area e chiude il triangolo con Arma. Peccato che la sua conclusione in scivolata vada fuori sul palo lontano.
Una conclusione di Coletti da fuori, poi tentativo di Porcari all’inizio ripresa ed alla mezz’ora la doccia fredda. Troiani sbaglia passaggio, palla a Rolfini che, entrato in area, supera Boccanera.
Poi l’assedio finale, inutile quanto sterile, prima di sentire, forse per la prima volta in stagione, i fischi sonori della curva.
Domenica ultima trasferta della stagione sul campo della Feralpi Salò.

Guerrino Bernardis per Radio City Trieste
Commenti e reazioni nel corso di SPORT IN THE CITY in onda dalle ore 18 di lunedì su www.radiocitytrieste.it

GUBBIO – Dopo il successo sul Padova, magari ci si aspettava qualcosa di più. La Triestina torna invece da Gubbio con il pareggio ottenuto in recupero al termine di una partita che ha visto i protagonisti in campo piuttosto nervosi.
Primo tempo molto avaro di emozioni: per gli alabardati solo un tiro alto di Porcari ed un colpo di testa di Bracaletti finito poco lontano dal palo.
Forse anche un possibile rigore per fallo su Arma, tirato giù al momento in cui avrebbe potuto far male. Niente per l’arbitro, ma l’episodio ha poi acceso gli animi con qualche colpo proibito su cui l’arbitro ha preferito sorvolare.
Nella ripresa, Triestina più convincente e subito vicina al vantaggio con Arma servito da Pozzebon, ma il portiere di casa fa il miracolo.
Al primo tentativo dei padroni di casa il risultato si sblocca: tiro dalla distanza di Ricci, Boccanera respinge ma in agguato c’è Casiraghi che spinge in pallone in rete, malgrado il tentativo disperato di Lambrughi.
Per fortuna la Triestina trova il pari quasi subito. Palla spizzata al limite dell’area da Arma e gran destro di potenza di Mensah con palla sotto la traversa.
Ci prova fino alla fine la Triestina ma il pari non si schioda.
Domenica prossima al Rocco contro il Fano.

Guerrino Bernardis per Radio City Trieste
Sport in the City ogni lunedì dalle 18 su www.radiocitytrieste.it

TRIESTE – L’Alma spreca il primo match point per chiudere al primo posto la stagione regolare. Lo fa nella partita più attesa dell’anno, davanti ad un pirotecnico e coloratissimo sold out: pre partita spettacolare con coreografia da coppa europea.
La spinta dei 7000 dell’Alma Arena si fa sentire da subito: Trieste parte di slancio grazie a Mussini ed alla precisione da fuori di Bowers.
L’americano, però, dopo pochi minuti è costretto ad uscire temporaneamente dal parquet a causa di un colpo fortuito all’arcata sopracigliare.
Per Trieste si spegne la luce in attacco, ed Udine grazie soprattutto ad una difesa molto attenta riesce a ricucire velocemente gli 8 punti di scarto.
Dopo un primo quarto in cui si segna molto poco (15-11 il parziale), le squadre iniziano ad alzare i colpi nella seconda frazione.
Entra Caupain e si presenta con una tripla, continuando poi con discreta personalità a gestire gli attacchi udinesi, nonostante l’esordio fuori casa in una partita complicatissima.
Trieste difende malissimo sui tiratori avversari, intestardendosi poi in attacco con iniziative sporadiche ed improbabili di Da Ros. Green con una schiacciata tenta di cambiare l’inerzia del match, Dykes replica con 4 punti di seguito, il primo tempo si chiude così sul 32-34.
Terza frazione sulla falsariga della precedente. Iniziative isolate e sporadiche in attacco, grande difficoltà in difesa, dove si registrano varie disattenzioni anche sotto canestro: la frazione si chiude sul 44-51.
Negli ultimi 10 minuti, con Trieste abulica e totalmente bloccata in attacco, Udine vola sul +10, ma non riesce ad uccidere il match.
Prima Cavaliero e poi Mussini confezionano un 8-0 che riporta sotto i padroni di casa a 2 minuti e mezzo dal termine.
Si gioca sul filo della parità, con Trieste che riesce a mettere il naso avanti sul 61-60 con una bomba di Cavaliero. Gli ultimi secondi vedono Green insaccare un 1/2 dalla lunetta per il pareggio e Dykes che sbaglia il tiro della vittoria.
Overtime tesissimo, in cui Trieste riesce finalmente a penetrare con un paio di pick and roll ben eseguiti su Bowers.
Ad una manciata di secondi dal termine vola sul +2, Benevelli sbaglia l’ultimo tiro ma Raspino recupera la palla vagante e mette il canestro del pareggio da sotto.
Secondo overtime senza storia, nonostante l’uscita per falli dei lunghi udinesi. Trieste non segna più nè da fuori nè da sotto, Cavaliero perde alcuni sanguinosissimi palloni ed Udine addormenta il match una volta accumulati quei 6-7 punti che porterà fino al termine.
Ora il primo posto è a rischio ma ancora nelle mani della squadra giuliana: le vittorie di Casale e Bologna costringono però i ragazzi di Dalmasson a vincere in trasferta a Montegranaro domenica prossima, impresa tutt’altro che semplice.
Francesco Freni per Sport In The City
in onda ogni lunedì alle 18:00 su Radio City Trieste
PIACENZA – Nuova trasferta, stessa musica per la squadra di Dalmasson. Nonostante la posta in gioco sia di capitale importanza per Trieste, che con una vittoria si porterebbe a casa una buona fetta di primato al termine della regular season, la squadra di Dalmasson cade nell’ormai cronica abulia “on the road”, e fa di tutto per lasciare i due punti ai padroni di casa. A togliere le castagne dal fuoco ci pensa però l’ultimo arrivato Federico Mussini: il playmaker di scuola reggiana non trema nei secondi cruciali, e cambia l’epilogo di un match che solo qualche settimana fa sarebbe inesorabilmente finito in modo diverso.
Partenza abbastanza equilibrata, con Bowers che come di consueto colpisce con precisione da fuori. Improvvisamente l’attacco triestino si blocca, rifugiandosi in iniziative personali estemporanee, isolamenti improbabili, giochi prevedibili che rendono facilissimo il lavoro della difesa piacentina.
Il timeout di Dalmasson non ferma l’emorragia, che si dilata fino ad un inaspettato 27-10.
Mussini prova a invertire l’inerzia, il suo impatto sul match pare sortire gli effetti sperati. A cavallo fra primo e secondo quarto propizia un parziale di 12-0 che rimette i giuliani in carreggiata, sebbene la qualità del gioco, specie in attacco, non pare particolarmente migliorata.
Piacenza chiude il primo tempo sul +8 (36-28) senza sforzo apparente, con l’Alma al minimo stagionale di realizzazioni.
Nella terza frazione non si assiste allo sperato cambio di marcia: tanta approssimazione e soluzioni sporadiche consentono ai padroni di casa di mantenere sostanzialmente inalterato il distacco. Una bomba di Baldasso, frutto di iniziativa personale, cambia però l’inerzia della partita.
Trieste si fa sotto anche grazie all’innesco del suo uomo in più, un Green a tratti inarrestabile che con una schiacciata ed un gioco da tre punti riporta avanti la sua squadra.
Trieste si porta prima a +6, poi con Prandin addirittura a +9. L’Alma formato trasferta ha però insegnato ai suoi tifosi che non è quasi mai capace di “uccidere” l’incontro, ed infatti Piacenza si rifà sotto in un amen.
Si procede su binari di sostanziale parità fino ai secondi finali, quando Mussini dà una dimostrazione di classe: insacca una bomba fondamentale e non trema dalla lunetta insaccando 6 tiri liberi su 6. Piacenza sbaglia con Reati (peraltro lasciato libero) i tiri da 3 del potenziale pareggio e Trieste porta a casa due punti brutti ma pesantissimi: grazie alla sconfitta di Casale, una vittoria nel derby di domenica prossima potrà infatti garantire matematicamente il primo posto assoluto.

Francesco Freni per Sport In The City
in onda ogni lunedì alle 18:00 su Radio City Trieste

TRIESTETriestina al limite della perfezione: la squadra di Princivalli mette sotto il Padova ben più di quanto non dica il risultato, grazie ad una prestazione intensa in ogni parte del campo.La Triestina di oggi al Rocco vale ben più dell’attuale posizione in classifica e viene il magone a ripensare a quanti punti la squadra, pur giocando quasi sempre bene, ha lasciato per strada.
Era una partita più che importante: gli ultimi risultati poco confortanti avevano minato la sicurezza dei play-off, ma questo successo e, soprattutto, il modo in cui l’ha ottenuto, fanno sperare bene per il finale di campionato che sarà comunque caldissimo.
Triestina subito avanti, Padova che si fa vedere con due conclusioni di Zambataro e Pulzetti, ma in breve gli alabardati prendono il comando.
Una conclusione di Mensah dal fondo viene ribattuta dal portiere, poi Arma manda alto dal limite e, poco prima della mezzora, il vantaggio. E’ Coletti a trasformare con una perfetta traiettoria una punizione poco lontano dal limite.
Si gioca molto a centrocampo, portieri quasi mai in pericolo ed anche nella ripresa il copione non cambia.
Padova necessariamente all’attacco e al quarto d’ora Pinzi calcia una punizione che non va lontano dai pali e subito dopo, gran contropiede alabardato con palla al limite appoggiata da Mensah a Bracaletti che spara deciso ma la sfera si alza di qualche centimetro sulla traversa.
Si continua a lottare fino alla fine: la Triestina si difende bene, non corre pericoli, ci prova con le ripartenze ma anche le forze vanno scemando.
Intanto ci sono tre punti fondamentali nella rincorsa ai play-off, sicuramente rigeneranti in vista di domenica prossima con la squadra attesa alla trasferta di Gubbio.

Guerrino Bernardis per Radio City Trieste

Commenti e reazioni nel corso di SPORT IN THE CITY in onda dalle ore 18 di lunedì su www.radiocitytrieste.it

TRIESTE – La legge dell’Alma Arena viene imposta anche oggi dal team di coach Dalmasson al cospetto di una squadra ospite che per gran parte del match non mette in campo il mordente, la motivazione e l’intensità che sarebbero stati indispensabili per pensare di espugnare il campo della capolista.
Ancora fermo Juan Fernandez, vittima di un misterioso (ma a quanto pare piuttosto grave) problema muscolare, è il giorno dell’esordio del nuovo acquisto Federico Mussini, play ventiduenne di ottime speranze arrivato appena venerdì a Trieste da Reggio Emilia. Mussini, superati i primi istanti di visibile emozione, sconta un po’ la naturale estraneità ai meccanismi di Dalmasson, specie in attacco, ma mostra sprazzi di classe, chiude in doppia cifra e dimostra di poter diventare uno dei sicuri protagonisti di questo finale di stagione.
La cronaca: Verona si mette subito a zona, a tratti adattandola con soluzioni ad uomo, e ci resta fino al termine del match.
Quello che fino a qualche settimana fa era il peggior incubo per l’attacco biancorosso viene ora affrontato con molto ordine, evitando soluzioni estemporanee dei singoli: vengono invece sfruttati tutti i 24 secondi trovando quasi sempre la soluzione più adatta, sia dall’arco che da sotto.
Prova ne sia che la prima frazione, nonostante la grande vena realizzativa di Amato fra gli ospiti, si chiude con Trieste a quota 29.
Prandin imperversa sui 28 metri, mette enorme pressione sui portatori di palla, si fa trovare pronto al tiro, non disdegna la penetrazione.
Da Ros, dal canto suo, conferma il suo stato di grande forma, giocando spesso per i compagni (risulterà alla fine il miglior assist man della squadra) e sacrificandosi in difesa con raddoppi anche sugli esterni.
Il divario raggiunge la doppia cifra verso la fine dei primi venti minuti, e si dilaterà ulteriormente nel terzo quarto, grazie ad una prova sopra le righe da oltre i 6,25.
Negli ultimi 5 minuti Verona intensifica l’aggressività della zona difensiva e, complice il gioco in pieno controllo di Trieste, riesce a limare un divario che aveva raggiunto i 18 punti avvicinando l’Alma fino a 7 punti ad un paio di minuti dalla sirena.
Reazione, però, troppo tardiva: la bomba di Baldasso mette la parola fine ad ogni discorso sul risultato e porta in dote due punti dall’enorme peso specifico, nella giornata in cui Bologna supera Montegranaro e Udine cade in casa, allungando dunque la classifica nelle prime posizioni.
Ora Trieste dovrà affrontare la trasferta in casa di una Piacenza ormai tranquilla, e poi il derby che potrebbe sancire la certezza matematica del primo posto nella stagione regolare.

Francesco Freni per Sport In The City
Ogni lunedì alle 18:00 su Radio City Trieste