PIACENZA – Nuova trasferta, stessa musica per la squadra di Dalmasson. Nonostante la posta in gioco sia di capitale importanza per Trieste, che con una vittoria si porterebbe a casa una buona fetta di primato al termine della regular season, la squadra di Dalmasson cade nell’ormai cronica abulia “on the road”, e fa di tutto per lasciare i due punti ai padroni di casa. A togliere le castagne dal fuoco ci pensa però l’ultimo arrivato Federico Mussini: il playmaker di scuola reggiana non trema nei secondi cruciali, e cambia l’epilogo di un match che solo qualche settimana fa sarebbe inesorabilmente finito in modo diverso.
Partenza abbastanza equilibrata, con Bowers che come di consueto colpisce con precisione da fuori. Improvvisamente l’attacco triestino si blocca, rifugiandosi in iniziative personali estemporanee, isolamenti improbabili, giochi prevedibili che rendono facilissimo il lavoro della difesa piacentina.
Il timeout di Dalmasson non ferma l’emorragia, che si dilata fino ad un inaspettato 27-10.
Mussini prova a invertire l’inerzia, il suo impatto sul match pare sortire gli effetti sperati. A cavallo fra primo e secondo quarto propizia un parziale di 12-0 che rimette i giuliani in carreggiata, sebbene la qualità del gioco, specie in attacco, non pare particolarmente migliorata.
Piacenza chiude il primo tempo sul +8 (36-28) senza sforzo apparente, con l’Alma al minimo stagionale di realizzazioni.
Nella terza frazione non si assiste allo sperato cambio di marcia: tanta approssimazione e soluzioni sporadiche consentono ai padroni di casa di mantenere sostanzialmente inalterato il distacco. Una bomba di Baldasso, frutto di iniziativa personale, cambia però l’inerzia della partita.
Trieste si fa sotto anche grazie all’innesco del suo uomo in più, un Green a tratti inarrestabile che con una schiacciata ed un gioco da tre punti riporta avanti la sua squadra.
Trieste si porta prima a +6, poi con Prandin addirittura a +9. L’Alma formato trasferta ha però insegnato ai suoi tifosi che non è quasi mai capace di “uccidere” l’incontro, ed infatti Piacenza si rifà sotto in un amen.
Si procede su binari di sostanziale parità fino ai secondi finali, quando Mussini dà una dimostrazione di classe: insacca una bomba fondamentale e non trema dalla lunetta insaccando 6 tiri liberi su 6. Piacenza sbaglia con Reati (peraltro lasciato libero) i tiri da 3 del potenziale pareggio e Trieste porta a casa due punti brutti ma pesantissimi: grazie alla sconfitta di Casale, una vittoria nel derby di domenica prossima potrà infatti garantire matematicamente il primo posto assoluto.
Partenza abbastanza equilibrata, con Bowers che come di consueto colpisce con precisione da fuori. Improvvisamente l’attacco triestino si blocca, rifugiandosi in iniziative personali estemporanee, isolamenti improbabili, giochi prevedibili che rendono facilissimo il lavoro della difesa piacentina.
Il timeout di Dalmasson non ferma l’emorragia, che si dilata fino ad un inaspettato 27-10.
Mussini prova a invertire l’inerzia, il suo impatto sul match pare sortire gli effetti sperati. A cavallo fra primo e secondo quarto propizia un parziale di 12-0 che rimette i giuliani in carreggiata, sebbene la qualità del gioco, specie in attacco, non pare particolarmente migliorata.
Piacenza chiude il primo tempo sul +8 (36-28) senza sforzo apparente, con l’Alma al minimo stagionale di realizzazioni.
Nella terza frazione non si assiste allo sperato cambio di marcia: tanta approssimazione e soluzioni sporadiche consentono ai padroni di casa di mantenere sostanzialmente inalterato il distacco. Una bomba di Baldasso, frutto di iniziativa personale, cambia però l’inerzia della partita.
Trieste si fa sotto anche grazie all’innesco del suo uomo in più, un Green a tratti inarrestabile che con una schiacciata ed un gioco da tre punti riporta avanti la sua squadra.
Trieste si porta prima a +6, poi con Prandin addirittura a +9. L’Alma formato trasferta ha però insegnato ai suoi tifosi che non è quasi mai capace di “uccidere” l’incontro, ed infatti Piacenza si rifà sotto in un amen.
Si procede su binari di sostanziale parità fino ai secondi finali, quando Mussini dà una dimostrazione di classe: insacca una bomba fondamentale e non trema dalla lunetta insaccando 6 tiri liberi su 6. Piacenza sbaglia con Reati (peraltro lasciato libero) i tiri da 3 del potenziale pareggio e Trieste porta a casa due punti brutti ma pesantissimi: grazie alla sconfitta di Casale, una vittoria nel derby di domenica prossima potrà infatti garantire matematicamente il primo posto assoluto.
Francesco Freni per Sport In The City
in onda ogni lunedì alle 18:00 su Radio City Trieste