TRIESTE – L’Alma parte con il piede giusto anche in gara 1 dei quarti di finale dei playoff. Davanti ad uno spettatore speciale, Jordan Parks, tornato a Trieste per una rimpatriata in quella che considera ancora la sua seconda casa, Montegranaro si rivela un avversario ben più duro di quanto dica il risultato finale: per 30 minuti coach Ceccarelli riesce, in un modo o nell’altro, a guastare il meccanismo perfetto della squadra di Dalmasson, specie grazie ad un Corbett particolarmente efficace.
E’ solo negli ultimi 10 minuti che Trieste, facendo valere la lunghezza sterminata della sua panchina (pur con Janelidze e Baldasso in tribuna), travolge gli ospiti come una marea inarrestabile, per usare le parole del coach ospite.
Partenza sprint per Montegranaro, che colpisce a ripetizione in penetrazione sia con la sua guardia americana sia con il lungo Amoroso, peraltro attesi alla vigilia come sicuri protagonisti. Il 2-16 iniziale non spaventa Trieste, che però fatica tantissimo ad arginare un attacco ospite pressochè perfetto. Il primo quarto si chiude sul 20-27.
Trieste inizia a registrare le armi in attacco ed a chiudere con maggiore attenzione in difesa. La coppia americana triestina sale sugli scudi, ed assieme a Cavaliero, oggi particolarmente ispirato, propiziano il controbreak biancorosso.
Mussini ed ancora Bowers coronano la rincorsa prima con il pareggio, poi con il primo vantaggio. I 30 punti segnati nella seconda frazione permettono a Trieste di andare negli spogliatoi sul +5 sul 50-45.Nel terzo quarto non cambia il leit motif del primo tempo. Tutti i tentativi di fuga biancorossa sono vanificati dalla pronta reazione ospite, che resta pericolosamente incollata ad una formazione triestina che pare aver raggiunto l’equilibrio specie in attacco: 72-67 il parziale, con risultato ancora apertissimo.
La quarta frazione registra il crollo di Montegranaro con una prestazione sopra le righe dei ragazzi di Dalmasson. Cavaliero sembra inarrestabile, Mussini e Fernandez sono finalmente precisissimi da fuori, Bowers e Green imperversano in ogni angolo del campo, Prandin sembra materializzarsi ovunque come un incubo per gli avversari, anche Loschi si iscrive alla sagra del tiro da fuori: alla fine Trieste chiuderà con un clamoroso 60% da oltre l’arco.
Nel finale i coach danno respiro ai propri giocatori più importanti, c’è tempo per la meritata standing ovation ai protagonisti nel frastuono dell’Alma Arena, e per un infortunio muscolare a Powell sembrato subito abbastanza grave ma la cui entità verrà valutata nelle prossime ore.
33 punti segnati in 10 minuti valgono la larghissima vittoria, dedicata da tutti a Sveva, piccola cestita fan biancorossa che sta giocando la sua partita più difficile.
Martedì prossimo gara 2 comincerà dallo 0-0: il compito più difficile per coach Dalmasson sarà quello di convincere i suoi giocatori che in una serie playoff una vittoria di 31 vale il tempo di un amen.

Francesco Freni per Sport In The City
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