TRIESTE – Va all’Alma il primo atto di questa serie di finale playoff che si preannuncia, come da pronostico, durissima ed equilibrata. La vittoria triestina arriva in modo sofferto ed in rimonta, dopo che Casale aveva interpretato in modo egregio il match sfruttando tutti i cronici punti deboli della squadra di Dalmasson.
Gli ospiti partono fortissimo difendendo in modo duro ed impedendo facili penetrazioni, mostrando d’altro canto estrema precisione in attacco.
I ragazzi di Ramondino, dopo le prime battute piuttosto equilibrate, riescono a scavare un gap che arriverà anche a 13 punti nel secondo quarto, grazie soprattutto a soluzioni dal perimetro piedi a terra ed a penetrazioni su pick and roll dei lunghi che Trieste fa fatica ad arginare. Un break di 7-0 in chiusura di primo tempo (chiuso sotto di 3) fa però intuire che l’Alma e la sua gente non ci stanno affatto.
Ed infatti, la ripresa inizia con un atteggiamento ben diverso da parte della squadra di casa, che inizia a sfruttare il suo lunghissimo collettivo trovando anche numerose soluzioni dalla distanza con tiri costruiti in campo aperto: alla fine saranno ben 14 i centri da oltre l’arco dei 6.25 per la squadra giuliana sui 35 tentativi.
Nel momento topico, dopo il break ed il riaggancio propiziati dalle bombe di Loschi e Fernandez, salgono in cattedra i due americani biancorossi: in un match giocato punto a punto, con Blizzard a sopperire all’assenza di Tommasini (uscito per un infortunio all’apparenza piuttosto grave al ginocchio) a controbattere ogni tentativo di fuga triestina, Green con grande determinazione e Bowers con grande precisione da fuori scavano quel minimo gap che poi sarà portato fino al termine nonostante i disperati tentativi finali di Casale.
Come sempre, ora si tratta di resettare totalmente la mente, il traguardo è solo un po’ più vicino ma gara due sarà altrettanto dura e probabilmente totalmente diversa dalla prima battaglia.
MVP, ancora una volta, l’Alma Arena: lo spettacolo dei 7000 del Red Wall e la commovente coreografia della curva nel pre-partita valevano da soli il costo del biglietto.

Dalla sala stampa:
Ramondino (coach Casale): complimenti a Trieste che ha saputo recuperare e sfruttare al meglio i nostri punti deboli nel momento più importante del match. Noi dovremo fare più attenzione alle palle perse, stasera oggettivamente troppe, che con una squadra come Trieste, devastante in transizione, si traducono in altrettanti touch down.
Non so nulla ancora delle condizioni di Tommasini, ma alleno questi ragazzi ormai da tanto tempo: non ci mancano i sostituti, se non sarà in grado di recuperare sarà certamente pronto qualcun altro.
Praticò (assistant coach Trieste): noi siamo stati bravi a continuare a crederci sempre. Abbiamo costruito ottime soluzioni da fuori piedi a terra, abbiamo tirato ben 35 volte da 3 insaccando 14 bombe: in una partita normale questo significherebbe vincere di 20, ma siamo in una finale contro una signora squadra come Casale, che ha trovato le contromisure.
Non dovremo concedere tutti quei rimbalzi in attacco che si traducono in seconde e terze chances.
Javonte Green, alla fine uno dei match winner, ha segnato tanto più di voglia che di qualità. Noi abbiamo tanti ragazzi che si trovano per la prima volta in situazioni di così alta pressione, è qualcosa che è stato importante scrollarsi di dosso. All’inizio il solo Cavaliero ha interpretato nella maniera giusta l’incontro, sfruttando la sua enorme esperienza.
Bowers: i miei tiri da tre sono solo la conseguenza del fatto che gli avversari nel mio ruolo sono molto più alti e grossi di me, pensare di competere alla pari sotto canestro è impossibile.
Ma è in situazioni come queste che esce la tecnica e l’esperienza dei giocatori, e questo mi ha permesso di cercare e trovare soluzioni alternative, come peraltro era stato pianificato.
Questa vittoria è l’ennesima dimostrazione che quando giochiamo con iniziative personali ed improvvisate dei singoli andiamo subito sotto, ma quando giochiamo di squadra si innesca la nostra qualità e la nostra potenza che tra l’altro infiamma l’Arena, che ci dà una enorme energia.
Permettetemi di fare un augurio a Tommasini, spero di rivederlo in campo in gara 2, infortuni del genere non si augurano a nessuno.
Francesco Freni per Sport In The City
in onda ogni lunedì alle 18:00 su Radio City Trieste