TRIESTE – Trieste bissa il successo di gara 1 nelle semifinali playoff contro Treviso in una partita caratterizzata dalla prestazione mostruosa del suo fuoriclasse americano: 33 punti con 51 di valutazione per Javonte Green spiegano da soli l’impatto che l’ala americana ha avuto sul match, condotto con fatica dalla squadra triestina per quasi tutta la sua durata, con il massimo vantaggio di 12 punti raggiunto ad inizio di quarta frazione e l’imperioso rientro di Treviso, squadra che durante tutta la stagione si è dimostrata capace di strappi importanti, break improvvisi e recuperi insperati soprattutto quando riesce ad esprimere il suo devastante gioco in transizione.
Proprio nel momento di maggiore difficoltà, con la De Longhi rientrata a -2 ad una manciata di minuti dal termine, Trieste reagisce, alza clamorosamente i colpi in difesa, non permette tiri facili, e peraltro Treviso sbaglia i pochi che le vengono concessi.
Nella giornata in cui Green si dimostra immarcabile per i giocatori di questa categoria, Trieste riaccoglie il miglior Fernandez, uomo capace di rimettere ordine in regia in un momento in cui Mussini, pur volonteroso e nella partita, subisce oltremodo la fisicità di Imbrò, Swann e Fantinelli e perde un po’ di lucidità nei momenti topici del match.
Grande partita anche di Alessandro Cittadini, che a 39 anni mette al servizio della squadra la sua consolidata esperienza a questi livelli ed in queste situazioni, in una giornata in cui Bowers viene ben neutralizzato dai lunghi avversari, porta a scuola di fondamentali difensivi i lunghi di Treviso, permettendo di fatto all’Alma di reggere l’urto del rientro avversario.
Ora la serie riparte dal 2-0 e si sposta nella Marca: ambiente con pressione paragonabile a quella esercitata dall’Alma Arena, ma De Longhi già arrivata al classico “dentro o fuori” da playoff e dunque con la pressione tutta dalla sua parte.
Sarà un nuovo spettacolo, con due squadre al top che giocano una pallacanestro simile, spettacolare, intensa. E’ realmente un vero peccato che una fra le due non potrà proseguire nel sogno promozione.
Trieste è arrivata ora a 4 vittorie dal traguardo: il motto #completethemission appare, bando alla scaramanzia, ormai in vista. Per realizzarlo è indispensabile, però, mantenere alta la concentrazione e limare quei cali di tensione che hanno talvolta spento la luce in attacco.
Dalla sala stampa:
Javonte Green: “Le cifre dei singoli non sono importanti. Ciò che è importante è che la squadra ha lavorato tutta insieme per il risultato, e la mia prestazione è frutto anche di tutto questo lavoro. Per noi è importantissimo aver recuperato un giocatore come Fernandez, con il quale già da inizio stagione ci siamo intesi a meraviglia e che riesce a mettere calma ed ordine nel gioco mettendo i compagni nella migliore situazione”
Stefano Pillastrini: “Sono molto arrabbiato per la prestazione della mia squadra. Al di là della prestazione mostruosa di Green, abbiamo sprecato alcune occasioni in campo aperto con l’inerzia tutta a nostro favore permettendo a Trieste di riprendere coraggio. Inoltre, se per un po’ abbiamo ripreso a far girare la palla nella maniera corretta, per tutto l’arco della partita non ci siamo invece riusciti. Sono invece soddisfatto della buona prestazione difensiva, ma per pensare di vincere a Trieste ci vuole ben altro”
Eugenio Dalmasson: “Javonte ha disputato una prestazione clamorosa con numeri da fuoriclasse, ma sono soddisfatto da come sia stato supportato da tutta la squadra. Negli ultimi minuti ho inserito Fernandez per Mussini in quanto nonostante la consueta intensità nella costruzione di gioco, anche se è capace e deve fare molto meglio, alla fine ha sofferto la superiorità fisica degli avversari di reparto, perdendo un po’ di lucidità. In serie di questo genere è fondamentale recuperare velocemente sia fisicamente che mentalmente, e non è una cosa facile. Ora andiamo a Treviso, di certo l’ambiente non sarà amichevole come quello di casa, dovremo di certo migliorare la qualità del gioco per pensare di vincere lì”