TRIESTE – Quanto ci siamo emozionati durante questa bellissima serata? A quanti di noi le lacrime hanno riempito gli occhi?
Ora alzino la mano quelli che le hanno trattenute. Adesso invece mani alzate per quelli che le hanno lasciate andare.
Nulla di cui vergognarsi, le emozioni fanno parte della nostra vita e la musica è emozione.
Rendere omaggio ad un grande artista non è mai facile, ci si ritrova sempre con la spada di Damocle pronta a colpire, soprattutto se si tratta di un vero artista, uno di quelli che hanno lasciato il segno, uno che ha saputo rappresentare pensiero e anima attraverso splendidi versi poetici, vestiti con trame musicali che calzano a pennello in ogni occasione.
Questa volta però non si correva alcun rischio, non poteva che essere un successo annunciato, una tranquilla partita giocata senza alcun timore; Perchè nessuno sa (e può) cantare Battiato come Alice. (Questa frase non è mia, è stata riportata dagli organizzatori Vigna Pr sulla loro pagina Facebook al termine della serata).
Possiamo dire il contrario? Assolutamente no, perchè nel corso della sua lunga carriera, Alice è stata interprete e ha duettato con il Maestro siciliano rendendo celebri i suoi brani anche fuori dai confini nazionali, e quindi chi meglio di lei per omaggiare Franco Battiato, scomparso nel maggio di due anni fa, lasciando un enorme vuoto dentro di noi?
La serata, programmata al Castello di San Giusto per la rassegna Hot in the city ed organizzata dai già citati Vigna Pr e Good Vibrations Entertainment, ha però strizzato l’occhio alla nostra città per due motivi.
Il primo, il più storico, riporta alla memoria un giovane Battiato (forse al suo primo passaggio a Trieste), proprio nel maniero posto sul nostro colle.
Era il 18 luglio del 1975 nell’ambito di una tre giorni musicale. Quindi non solo non ci poteva essere luogo più azzeccato, ma sono pronto a scommettere che certamente tra il pubblico di oggi, qualcuno era presente anche all’epoca.
Secondo, proprio da Trieste, questa volta al Teatro Rossetti il 15 febbraio del 2016, Battiato e Alice debuttavano con un tour teatrale che, come da previsione, fece sold out già in prevendita.Non vado oltre con i ricordi, mi fermo qui e passo alla cronaca della serata, nella quale Alice (Carla Bissi all’anagrafe), ha seguìto una bellissima scaletta composta da brani scelti con attenzione e posizionati in un crescendo di intensità ed emozioni.
Una set list dalla quale sono stati lasciati fuori alcuni brani forse fin troppo attesi dal pubblico, altri invece scelti per ripercorrere le sue interpretazioni, i loro duetti e la discografia di Battiato.
Quindi Eri con me e Veleni, Povera patria e L’animale, Summer on a solitary beach ed ovviamente I treni di Tozeur, fino a raggiungere l’apice in chiusura di set con il trittico composto da La stagione dell’amore, E ti vengo a Cercare (brano tratto da Fisiognomica del 1988 e rivisto nel 1996 dai C.S.I. nel disco Linea Gotica con un cameo vocale di Battiato sul finire del brano) e La cura.
Sul palco, assieme ad Alice ed alla sua voce, il pianoforte suonato dal maestro Carlo Guaitoli (per oltre due decadi al fianco di Battiato e presente a Trieste nel citato tour del 2016), e la giovane e talentuosa violoncellista friulana Chiara Trentin, per la quale penso sia opportuno spendere alcune parole in più.
Nata a Udine nei primi anni novanta, Chiara studia violoncello al conservatorio dell’omonima città e si laurea in Germania presso la prestigiosa Hockschule di Mannheim. Lo scorso ottobre ha presentato il suo progetto da solista “Violoncellula” alla Concertgebouw di Amsterdam. Il disco è stato commissionato dal festival della Cello Biennale di Amsterdam, nella sezione dell’Anner Bjilsma Award, vinto dal Maestro Giovanni Sollima. L’intero progetto è stato realizzato con un violoncello elettrico a sei corde, ammirato dal pubblico di Trieste durante i bis di fine serata.
Tre artisti che hanno saputo catturare il pubblico, rendere palpabile l’atmosfera, far emergere emozioni e far vibrare le nostre anime per tutti i novanta minuti di concerto.
C’è ancora tempo per un ritorno sul palco per un bis e per deliziare il pubblico con tre brani: Chanson egocentrique, Per Elisa e L’era del cinghiale bianco, brano con cui Alice e Battiato aprivano i loro concerti del 2016.
Chiudo qui, ogni altra parola sarebbe di troppo.
Cristiano Pellizzaro per Radio City Trieste
Foto di Simone Di Luca e dall’archivio di Cristiano Pellizzaro