TRIESTE – Un palpabile entusiasmo aveva già invaso la piazza del Castello di San Giusto ancor prima dell’inizio del concerto, facendo scegliere a molti di non occupare sin da subito i posti assegnati e rimanere in piedi per potersi poi dare alle sfrenate danze per tutta la serata.
Qualche minuto di ritardo sull’orario previsto ed ecco che parte un’inconsueta e singolare ouverture che vede protagonisti alcuni dei musici passare tra il pubblico suonando i loro ottoni fino a raggiungere il palco, da dove a breve sarebbe iniziata la festa.
Il Maestro Goran Bregovic, ambasciatore della cultura balcanica veste un elegante completo bianco che lo fa spiccare in mezzo agli altri sette musicisti con abiti popolari e costumi tradizionali.
La Wedding and funeral band è un elemento imprescindibile della figura artistica del musicista e compositore bosniaco, di passaggio a Trieste quasi ad ogni suo tour.
Non ha bisogno di presentazioni Bregovic, anche i sassi sanno chi è e da dove è partita la sua storia.
La sua fama è legata alle colonne sonore dei film diretti da Emir Kusturica, ma ancor prima ha fatto breccia nei cuori della gioventù dell’allora Jugoslavia con il Rock dei Bijelo Dugme.
Tutta un’altra strada quindi, ma non è questo il primo o il solo caso, di precedenti analoghi se ne contano parecchi.
Un sold out annunciato, millecinquecento persone stipate nel Piazzale delle Milizie in un rovente sabato 23 luglio, per quello che è stato uno degli eventi principali dell’estate triestina, organizzato dalla Good Vibrations Entertainment per la rassegna Hot in The City, festival rientrante nella programmazione di Trieste Estate.
Chissà quanti fra i partecipanti a questa calda serata erano presenti allo Stadio Grezar nell’estate del 1998, quando Bregovic iniziava a cavalcare l’onda del successo fuori dai confini nazionali e passava nella nostra città per la prima volta.
Oppure nell’ottobre dell’anno successivo, quando lo stesso fece tappa al PalaTripcovich per uno spettacolo avvincente in cui musica e bellissime letture recitate dall’attore Omero Antonutti, si fusero assieme.
Certamente da allora il pubblico è cambiato, e molti dei festanti e scalmanati giovani presenti sul colle in questa serata al tempo non erano ancora nati.
Cristiano Pellizzaro per Radio City Trieste
Foto di Francesco Chiot