TRIESTE – La luna, un castello, il rock’n’roll, ed il gioco è fatto!
E Glenn Hughes,”The Voice of Rock”, l’ha notato e fatto notare più volte nel corso del concerto organizato da Good Vibrations Entertainment Srl in collaborazione con l’Associazione culturale Trieste is Rock e la co-organizzazione del Comune di Trieste, e che lui, Doug Aldrich e Brian Tichy hanno tenuto nella splendida cornice del Castello di San Giusto a Trieste, davanti ad un pubblico ritornato finalmente in presenza dopo il periodo, lunghissimo, della limitazioni per la pandemia.
Tre “visioni personali” della performance del terzetto (David Lowy, il padrone/chitarrista della band li ha abbandonati, momentaneamente, per “problemi familiari”), nella nottata triestina del loro EU Summer Tour 2022
1. il cronista: si parte, benissimo, con Arthur Falcone e gli Stargazer, che fanno subito decollare la serata con la loro musica ricca di ritmo e virtuosismi, bravi davvero. Ma alle 22 in punto arrivano sul palco i Dead Daisies che sciorinano, in un’ora e quaranta circa, un’esibizione tecnicamente ineccepibile.
La grande esperienza ed il “mestiere” soprattutto del bassista e cantante di Cannock, rende il tappeto musicale compatto e quadrato per tutta la durata del set, farcito dalle interpretazioni di qualche classico della band (Mexico e Long way to go), qualche cover (Midnight Moses, Fortunate Son, Mistreated e Burn), un paio di assoli e una buona parte di brani tratti dagli ultimi album, specie quello realizzato dopo l’avvento dell’ex Deep Purple all’interno della band.
2. il commentatore: l’atmosfera creata dal power-trio ha immediatamente contagiato (in senso “musicale”) il pubblico presente sulla piazza d’armi del Castello di San Giusto il quale, subito dopo le prime note di “Long way to go” si è alzato in piedi e riversato sotto il palco, come sempre succede ai concerti rock che si rispettino.
La serata è volata via a suon di headbanging, air guitar e ondeggiamenti del corpo come non ci fosse un domani, anche se, credo, che almeno una parte del pubblico probabilmente non aveva mai sentito prima neanche un brano della setlist. Ma anche questa è la magia del RnR!
3. il fan: conosciuti (ed amati) sin dal lontano 2013, data di uscita del loro eponimo album di debutto, soprattutto grazie ad alcuni brani come Washington, It’s gonna take time, Yeah Yeah Yeah e, soprattutto Lock’n load (anche grazie alla presenza nel pezzo di Slash), e visti in più occasioni a vari festival e concerti, avrei gradito che almeno qualcuna di queste perle fosse inclusa nel set triestino.
Non è stato cosi, purtroppo, ma nonostante ciò ho comunque apprezzato la maestria di Hughes, la tecnicità di Aldrich e la potenza, veramente devastante, del “martello” Tichy, forse rimpiangendo però un pochino la voce di John Corabi, probabilmente più adatta al “rock da strada” dei primi Dead Daisies.
Un bel ritorno ai concerti rock di qualità nella nostra città, quindi, ed un augurio di lunga vita alle “Margheritine morte”, forse un controsenso ma, decisamente, molto Rock’nRoll!
Rock On!
Andrea Mr Rock Sivini
per Radio City Trieste e Rock On radioshow