Grado (GO) – Sono passati poco più di due anni dall’ultima volta che “l’ Avvocato” ha suonato dal vivo nella nostra Regione. Anche allora, deliziato come sempre dalle sue performances, mi auguravo che non dovesse trascorrere troppo tempo prima di poterlo rivedere a casa nostra.
Fortunatamente ci ha pensato GradoJazz scegliendo per la serata conclusiva della sua XXXI edizione proprio lui, il mitico Paolo Conte accompagnato dalla sua fida orchestra di undici elementi.
Il concerto andato in scena sull’Isola del Sole, ed organizzato dalla sapiente famiglia dell’Associazione Culturale Euritmica, ci ha dato l’opportunità di ripercorrere tutto il percorso “contiano” grazie a questo spettacolo celebrativo dal titolo 50 anni di Azzurro, un chiaro omaggio ad uno dei brani che più gli ha regalato fama e notorietà.
E questo brano è stato solo il primo di una lunga serie di noti successi da lui firmati che, assieme a Tripoli ’69, Insieme a te non ci sto più, Onda su Onda, Genova per noi e Messico e Nuvole, sono stati eseguiti nella serata gradese e hanno chiuso la prima parte del concerto.
Rinomato autore di testi portati al successo da grandi voci italiane, oltre ad essere un jazzista ed anche un appassionato di disegno sin dalla tenera età, solamente nel 1974 si presenta al pubblico con il suo primo disco, omonimo, che sarà seguito da un numero considerevole di altre produzioni sino al più recente Amazing game del 2016.
Un vasto bacino di sedici pubblicazioni discografiche da cui attingere per la scaletta di questo concerto di ottanta minuti divisi in due set, durante i quali ci si addentra in un enigmatico mondo musicale condito dai suoi mirabolanti testi, e dove troviamo personaggi e luoghi, immaginari o reali, magari incontrati o visitati nel corso della sua vita.Indispensabili, per comprendere appieno questo artista, il libro Quanta strada nei miei sandali: in viaggio con Paolo Conte (2006) di Cesare Romana, ed il più recente documentario Via con me diretto da Giorgio Verdelli (2020), interessante pellicola in cui amici e colleghi descrivono il personaggio, ne esaltano la scrittura e raccontano aneddoti, mentre il protagonista, in prima persona, narra la sua storia.Ma veniamo al concerto adesso, iniziato come da programma con l’artista che si presenta in scena a musica già iniziata per prendere posto dietro al pianoforte da dove dirigerà la continua sfilata di successi.
Da Come Di (eseguita con l’immancabile kazoo, strumento sì abbinato da sempre al mondo del Jazz ma in particolar modo associato al repertorio di Conte), a Sotto le stelle del Jazz, da Alle prese con una verde Milonga alle nostalgiche melodie di Giochi d’azzardo, poi la bellissima Gli impermeabili, e Via con me, il brano più conosciuto in assoluto.Ma il meglio deve ancora venire e sarà servito da lì a poco con le note di Diavolo Rosso, brano il cui protagonista è il ciclista Giovanni Gerbi, concittadino di Conte.
Si tratta di una cavalcata potente e irruenta che mette in risalto l’orchestra e la precisa ritmica della batteria da parte di Daniele Di Gregorio che, con la linea di basso di Jino Touche, indicano la strada, mentre le tre chitarre (Daniele Dall’Omo, Nunzio Barbieri e Luca Enipeo), tengono il pubblico con il fiato sospeso fino alla conclusione dei tre soli di clarinetto, fisarmonica e violino, eseguiti rispettivamente da Luca Velotti, Massimo Pitzianti e Piergiorgio Rosso che “incendiano” gli strumenti mandando in visibilio il pubblico. Ovvio e classico finale con standing ovation.
Ma c’è spazio ancora per il brano di chiusura e quindi si parte con Le chic et le charme, al termine del quale Conte si congeda dal pubblico uscendo di scena suonando proprio il kazoo.
Ancora un’ultima apparizione sul palco, ma solamente per un saluto al pubblico ed il consueto gesto della mano che taglia la gola, segno per dire che lo spettacolo è davvero terminato.
Come detto all’inizio, il concerto di Paolo Conte ha chiuso il programma di GradoJazz, ma i grandi eventi a Grado sono tutt’altro che terminati e gli appuntamenti con nomi eccellenti proseguono fino ad agosto.
Sempre a cura di Euritmica, e sempre presso il Parco delle rose, la rassegna Onde Mediterranee propone quest’anno, per il suo quarto di secolo, Noa & Gil Dor il 27 luglio, Francesco De Gregori il primo agosto e, a chiusura della rassegna, Willie Peyote il 5.
Se vi siete persi qualcosa, avete ancora modo di rifarvi!
Cristiano Pellizzaro per Radio City Trieste
Foto di Angelo Salvin