UDINE – Finalmente qualcosa di diverso. Non il solito tour teatrale, non la consueta rappresentazione di uno spettacolo già visto, ma un inedito incontro tra il concerto, la rappresentazione scenica e un discorso di piazza di quelli che la storia ci ha fatto conoscere.
Ideologie politiche a parte (non sto scrivendo per questo motivo e non è mia intenzione fare alcuna propaganda o commento), questa volta si è trattato di uno spettacolo a tema che ha voluto celebrare il centenario della Rivoluzione russa, evento storico fondamentale per Massimo Zamboni ideatore di questa iniziativa che decide di inscenare un comizio musicale dove la scenografia semplice ma incisiva richiama agli allestimenti dell’epoca per i grandi oratori.
Ecco quindi che va in scena nel capoluogo friulano al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, I Soviet+l’elettricità 1917-2017 Un secolo di CCCP (organizzazione Azalea.it).
Sin da subito però il sospetto è che il pubblico partecipi alla serata principalmente per il trascorso Punk di Zamboni e Fatur nei CCCP Fedeli alla linea, e delle più recenti rivisitazioni dello stesso repertorio assieme ad altri compagni presenti anche in questa occasione (Angela Baraldi, Max Collini degli Offlaga Disco Pax, Simone Filippi degli Ustmamò). Filmati d’epoca, testi storici e racconti recitati compongono la set list assieme a brani dei già citati CCCP (Spara Jurij, Live in Pankow, A ja ljublju SSSR) e dei C.S.I (Cupe vampe e Unità di produzione), tutti rivisti musicalmente per l’occasione e decisamente in grado di catturare l’attenzione.
Danilo Fatur chiude il cerchio e per il suo ruolo affronta il pubblico senza timore come un tempo anche se le sue performance sono ben più sobrie di allora.
Congedo finale con Emilia Paranoica non prevista in scaletta e qualcuno che raggiunge le prime file per lasciarsi andare.
Cristiano Pellizzaro per Radio City Trieste
Foto di Nicola Lucchetta