di Cristiano Pellizzaro per Radio City Trieste

Non un concerto rientrante semplicemente nel programma di un tour, non un semplice ritorno in città, ma un vero e proprio evento l’esibizione del 31 ottobre al Teatro Miela dei Tre Allegri Ragazzi Morti.
La band pordenonese ha suonato svariate volte a Trieste, e proprio qui vent’ani fa muoveva i primi passi.
Lo ha ricordato anche Davide Toffolo più volte nel corso della serata, ma questa volta la loro performance live è stata scelta come cerimonia d’apertura del Trieste Science+Fiction edizione 2016, manifestazione presentata a tutti con una locandina che porta la firma quest’anno dello stesso Toffolo che, come oramai sappiamo, alterna la sua prolifica attività musicale a quella di apprezzato fumettista.Come si diceva poco fa si è trattato di un gradito ritorno, uno dei tanti e frequenti passaggi qui da noi di quello che una volta era un semplice trio Rock come il nome del gruppo lascia intendere.
Le cose sono cambiate per tutti in questi anni e la maturità artistica raggiunta e confermata a livello nazionale già da alcuni anni, complici anche i passaggi radiofonici e televisivi, fanno sì che i nostri eroi siano sulla bocca di tutti.
In molti li avranno conosciuti e apprezzati solo tre anni fa, quando Jovanotti li ha prima voluti con lui come spalla per il tour negli stadi del 2013, e poi l’anno scorso quando lo stesso Lorenzo ha voluto partecipare alla realizzazione del loro disco Inumani.
Una carriera iniziata nella loro città Pordenone, facendosi vedere live su uno dei primi palchi nel giugno del 1994 al Parco Galvani come illustrato nel libro Vent’anni di comunicazione visiva nel laboratorio di Tre Allegri Ragazzi Morti, volume presente l’altra sera al banco del merchandising.
Allora erano partiti in tre, hanno macinato chilometri, suonato per un infinità di ore, pubblicata un interessante discografia, ampliato l’organico e dopo vent’anni sono tutt’altro che morti, ma suonano ancora, coinvolgono e divertono.